Stralcio cartelle esattoriali fino a 5mila euro: le regole e chi può chiederlo

Quali debiti possono essere annullati? Quali sono le tempistiche? Domande e risposte per l'annullamento automatico dei debiti non ancora riscossi e contestati fino al 2010 dall'Agenzia delle Entrate

Una sede dell'Agenzia delle Entrate (Foto Frasca)

Una sede dell'Agenzia delle Entrate (Foto Frasca)

 Roma, 24 settambe 2021 - Al via lo 'stralcio' delle cartelle fiscali non ancora riscosse e contestate fino al 2010 dall'Agenzia delle Entrate. Questa operazione porterà all'annullamento automatico di tutti gli importi che, al 23 marzo 2021, hanno un importo residuo fino a 5mila euro, affidati all'agente della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre. Ma lo 'stralcio' non sarà per tutti, come spiega la circolare firmata dal dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Vediamo dunque nel dettaglio cosa prevede, i debiti che possono essere annullati, chi può chiederlo e le tempistiche.

Quali cartelle possono essere 'stralciate'?

Il decreto Sostegni ha disposto l'annullamento automatico di tutti i debiti di importo residuo alla data del 23 marzo 2021 fino a 5mila euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati all'agente della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 da qualunque ente creditore (salvo i debiti espressamente esclusi, elencati nel documento di prassi).

Come calcolare il tetto? E se ci sono più carichi?

Il rispetto del tetto va calcolato tenendo conto del capitale, degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e delle sanzioni, mentre restano esclusi dal calcolo gli aggi e gli interessi di mora e le eventuali spese di procedura. Se il contribuente ha più carichi iscritti a ruolo, conta l'importo di ciascuno: se i singoli carichi non superano i 5mila euro, possono quindi beneficiare tutti dell'annullamento. Lo 'stralcio' si applica anche ai debiti rientranti nella 'Rottamazione-ter' (Dl n. 119/2018), nel 'Saldo e stralcio' (legge di Bilancio 2019) e nella 'Riapertura dei termini' (prevista dal Dl n. 34/2019). Sul sito internet dell'Agenzia delle entrate-Riscossione è possibile verificare se i debiti ammessi alle predette definizioni agevolate possono essere oggetto di annullamento. 

Chi può chiedere lo 'stralcio'?

I debiti oggetto di stralcio devono riferirsi alle persone fisiche e ai soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, rispettivamente nell'anno d'imposta 2019 e nel periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile fino a 30mila euro. Per le persone fisiche si prendono in considerazione le Certificazioni Uniche 2020 e le dichiarazioni 730 e Redditi PF 2020 presenti nella banca dati dell'Agenzia delle Entrate alla data del 14 luglio 2021. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche si fa invece riferimento ai modelli dichiarativi Redditi Società di capitali, Società di persone, Enti non commerciali, nel cui frontespizio è indicato un periodo d'imposta che ricomprende la data del 31 dicembre 2019. 

Come avviene lo 'stralcio'? 

L'Agenzia delle Entrate effettua le verifiche sul possesso dei requisiti da parte dei contribuenti interessati, segnalando i codici fiscali che restano fuori per il superamento del requisito reddituale, ed entro il 30 settembre darà il via libera all'annullamento. L'agente della riscossione provvederà in automatico allo stralcio; il contribuente potrà verificare che i debiti siano stati annullati consultando la propria situazione debitoria con le modalità rese disponibili dall'agente della riscossione. I debiti oggetto di 'stralcio' si intendono tutti automaticamente annullati in data 31 ottobre 2021.