Parlamento Ue: 2035, stop vendita auto benzina e diesel. Ma passa il 'salva Motor Valley'

Bocciato l'emendamento del Ppe che prevedeva una riduzione delle emissioni CO2 del 90%. E' passato invece il testo bipartisan firmato dagli eurodeputati italiani

Il Parlamento europeo (Ansa)

Il Parlamento europeo (Ansa)

Bruxelles, 8 giugno 2022 - Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea: stop alla vendita di auto a benzina o diesel a partire dal 2035. Gli emendamenti, proposti dal Ppe, che prevedevano di limitare la riduzione delle emissioni per le auto entro il 2035 del 90% invece del 100%, sono stati bocciati. L'ok dell'emiciclo alla posizione negoziale degli eurodeputati sugli standard di emissioni di CO2 è arrivato con 339 voti a favore, 249 contro e 24 astenuti. 

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Due settimane fa, la commissione Ambiente del Parlamento aveva appoggiato la proposta della Commissione europea, ma il Ppe, con l'appoggio della destra conservatrice, aveva presentato due emendamenti che chiedevano di applicare l'obbligo di emissione zero al 90% del parco auto nel 2035, lasciando ancora sul mercato una quota del 10% di veicoli con motori a combustione interna. Gli emendamenti non prevedevano una scadenza finale per questa deroga, prospettando quindi la possibilità che esistano ancora auto con motore termico nel 2050, in contraddizione con l'obiettivo della neutralità climatica (zero emissioni nette) fissato per quella data.

La logica del divieto per il 100% del parco auto nuove è proprio quella di evitare che nel 2050 continuino a circolare le vecchie auto a combustione interna, presumibilmente ancora numerose nel 2035, che hanno un ciclo di vita di circa 15 anni. Inoltre, come aveva spiegato il relatore del Parlamento europeo per questa misura, l'olandese Jan Huitema (Renew), l'obbligo al 2035 dovrebbe "rafforzare l'innovazione, dare chiarezza ai costruttori e stimolare la produzione di più modelli di auto a zero emissioni, con la creazione di un mercato di auto elettriche di seconda e terza mano", in modo da renderle accessibili a tutti, anche ai redditi più bassi, e "non solo ai ricchi". Il voto della plenaria dà ora un mandato negoziale al Parlamento europeo per trovare, insieme alla Commissione, un accordo con il Consiglio Ue, dove potrebbe esserci ancora resistenza all'obbligo di emissioni zero per le auto nel 2035, prima dell'approvazione finale della misura. 

È stato approvato invece l'emendamento bipartisan firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia. La plenaria dell'Europarlamento ha dato l'ok al prolungamento dal 2030 fino al 2036 della deroga per i piccoli produttori di auto (da 1000 a 10mila l'anno) e furgoni (da 1000 a 22mila). L'emendamento era stato presentato con il chiaro obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella motor valley dell'Emilia-Romagna.