
La notizia "di uno smembramento di StMicroelectronics è assolutamente infondata, come hanno comunicato insieme il ministero delle Imprese e del...
La notizia "di uno smembramento di StMicroelectronics è assolutamente infondata, come hanno comunicato insieme il ministero delle Imprese e del Made in Italy ed il Mef": a dirlo, ieri, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso (nella foto). "Condivido pienamente l’azione del ministro Giorgetti in tutte le nostre interlocuzioni e per quanto riguarda la governance dell’impresa. La nostra intenzione semmai è di rafforzare StM sul piano internazionale, non certo di smembrarla", ha ribadito il ministro, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di separazione dell’attività di StM tra Parigi e Roma.
Sul Piano industriale, piano di sviluppo e garanzie per la forza lavoro di StM, Urso ribadisce: "credo che tutto ciò si potrà realizzare compiutamente, è questo il nostro obiettivo, prima della pausa estiva, con un tavolo che mi auguro sia davvero conclusivo e che possa evidenziare che StM considera l’Italia un Paese fondamentale nel suo sviluppo internazionale".
StM, nata nel 1987 dalla fusione di una società italiana e una francese, non naviga peraltro in buone acque. Alle prese con il crollo della domanda di automobili e semiconduttori industriali, ha chiuso il 2024 con ricavi in calo del 23,2% a 13,3 miliardi e un utile in flessione del 63%. Ed il primo trimestre non è andato meglio, tanto che il gruppo ha deciso di ridisegnare la sua struttura produttiva per i prossimi tre anni, rivedendo le dimensioni della forza lavoro con 2.800 uscite volontarie in tutto il mondo, principalmente nel 2026 e nel 2027, numero che salirà con il turnover naturale.
Franca Ferri