Sabato 21 Giugno 2025
ANDREA ROPA
Economia

Stellantis, firmato il nuovo contratto. Aumento di 350 euro in quattro anni

Ma la Fiom non ci sta: "C’è un pregiudizio nei nostri confronti". Orsini (Confindustria) contro gli accordi-pirata

Emanuele Orsini, 51 anni, presidente di Confindustria dal maggio 2024

Emanuele Orsini, 51 anni, presidente di Confindustria dal maggio 2024

Ci sono voluti sei mesi di trattative serrate, ma alla fine l’accordo è arrivato. Il nuovo contratto specifico di lavoro (Ccsl) per oltre 60mila dipendenti di Stellantis, Cnh, Iveco e Ferrari è realtà: aumento del 18,66% in quattro anni, ovvero 350 euro in busta paga, e un premio una tantum da 480 euro. Ma la Fiom-Cgil, ancora una volta, è tagliata fuori. A firmare, infatti, sono stati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri. Il contratto prevede un aumento del 6,6% nel biennio 2025-2026 (140 euro al mese), a cui si sommano 240 euro a giugno 2025 e altri 240 ad aprile 2026 come bonus una tantum.

Dall’altra parte, la Fiom – che non riconosce il Ccsl nato nel 2010 dopo la rottura con il contratto nazionale – aveva chiesto di firmare almeno un verbale d’intesa. Ma le aziende hanno chiuso la porta. "C’è un pregiudizio nei nostri confronti – denuncia Samuele Lodi, responsabile automotive della Fiom – Non hanno voluto fare un accordo con noi. È una scelta grave che conferma l’esclusione sistematica di chi la pensa diversamente".

"Abbiamo lavorato per proteggere i lavoratori e tutelare la competitività dell’impresa", spiega Giuseppe Manca, responsabile HR di Stellantis Italia. Soddisfatta la Fim: "Ora serve rilanciare il piano industriale" dice il segretario generale Ferdinando Uliano.

La partita, però, non è solo sindacale. Il rinnovo Stellantis arriva in un momento in cui il tema salariale è tornato al centro dell’agenda economica. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, plaude al confronto e lancia un appello alla "vera contrattazione: basta accordi-pirata, i salari devono crescere con la produttività", con la consapevolezza che bisogna affrontare "sfide nuove, come ad esempio l’intelligenza artificiale".

Nel suo intervento all’assemblea congiunta di Confindustria Piemonte e Novara Vercelli Valsesia, Orsini insiste sul tema della centralità dell’industria, avvertendo: "Non possiamo continuare a parlare solo di fondi per le armi. Vanno messe al primo posto le emergenze sociali, i giovani, la povertà". E, in vista dell’incontro del 26 giugno con i sindacati, propone: "Sediamoci e ragioniamo insieme. Ma non torniamo indietro. Rimettere in discussione il Jobs Act sarebbe una follia".