
Voto unanime per il manager italiano "Ho questa azienda nel sangue" .
È il manager che ha risanato e salvato Stellantis in Brasile e in Sud America: ha portato il marchio Fiat alla leadership di mercato e ha sviluppato i brand Peugeot, Citroën, Ram e Jeep. Ma è anche il manager che ha curato il rilancio in Usa e la qualità nel mondo. Era, insomma, la scelta sulla quale più di un analista del settore scommetteva, anche se, fino alla fine, nessuno dava per scontato che sarebbe stato scelto proprio lui. E invece John Elkann ha puntato su quella che gli addetti ai lavori considerano la migliore soluzione "interna" al gruppo. Parliamo di Antonio Filosa, napoletano di Castellamare di Stabia e tifoso del Napoli, 52 anni, prescelto come nuovo amministratore delegato di Stellantis con un voto unanime del cda, "dopo un approfondito processo di ricerca di candidati interni ed esterni" da un comitato guidato da Elkann.
E così, dopo Sergio Marchionne è di nuovo un italiano, un italiano in perenne viaggio tra l’Europa, gli Usa e il Sud America, alla guida del gruppo Stellantis. Dal 23 giugno avrà il ruolo ricoperto da Carlos Tavares fino allo scorso dicembre. Studi a Ostuni, in Puglia, dove ancora vive la mamma, e laurea magistrale in Ingegneria al Politecnico di Milano, Filosa ha vissuto in America gran parte della sua carriera e in Michigan vivono oggi la moglie e i suoi due bambini. Un anti-Tavares, per Le Figaro: "Sguardo chiaro, capelli bruni pettinati all’indietro, camicia slacciata, è l’esatto opposto di Carlos Tavares, tutto rigidità e severità. Lui è sorridente, caloroso, accessibile". Per Le Monde la sua nomina "segna un importante cambio di equilibrio nel gruppo, le influenze italiana e americana diventano preponderanti". A lui si deve la creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, e il lancio di Jeep in Brasile, principale mercato del brand fuori dagli Usa.
È diventato ceo di Jeep il primo novembre 2023 e, dopo l’uscita di Tavares, è stato nominato responsabile per le Americhe e numero uno della Qualità del gruppo. In Nord America ha riorganizzato il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i fornitori e il potente sindacato americano Uaw che aveva rotto con il suo predecessore. Ha già annunciato che visiterà tutti gli stabilimenti del gruppo, a uno a uno. La prima visita, secondo Les Echos, sarà in Francia, "per gestire le suscettibilità locali". "Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda. Ho questa azienda nel sangue e non potrei essere più orgoglioso dell’opportunità che mi è stata data di lavorare con tutti voi, in ogni regione, assumendo questo ruolo, al vostro servizio, per Stellantis", scrive il manager ai dipendenti, indicando tra gli obiettivi "l’ulteriore rafforzamento dei legami e della fiducia con concessionari, fornitori, sindacati e comunità in cui l’azienda lavora". Altrettanto soddisfatto il presidente Elkann: "La profonda conoscenza che Antonio ha della nostra azienda, comprese le persone che considera il nostro punto di forza, e del nostro settore, gli consentono di essere perfettamente preparato per il ruolo in questa nuova e cruciale fase di sviluppo di Stellantis". E ancora: "In questo periodo ci siamo concentrati sulla risoluzione dei problemi anziché sull’attribuzione delle colpe". Certo è che dalla politica e dal sindacato arrivano valutazioni favorevoli.
"Ottima scelta che conferma la rinnovata centralità dell’Italia nella strategia del gruppo", commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. I sindacati chiedono un incontro nel più breve tempo possibile "per avere conferme e aggiornamenti sul Piano Italia, sugli investimenti e sulle strategie di Stellantis nel nostro Paese". Mentre il sindacato francese esprime l’auspicio che Filosa "rompa con la gestione autoritaria e centrata sulla riduzione dei costi dell’era Tavares".