Stellantis accelera sull’auto elettrica "La fusione ha già reso 7 miliardi"

Ok dei soci alla cedola di 1,34 euro e alla nomina di Benoit Ribadeau-Dumas in cda al posto di Andrea Agnelli

Stellantis accelera sull’auto elettrica  "La fusione ha già reso 7 miliardi"

Stellantis accelera sull’auto elettrica "La fusione ha già reso 7 miliardi"

di Elena Comelli

Stellantis accelera sull’auto elettrica. Nel corso dell’assemblea annuale degli azionisti ad Amsterdam, la prima in presenza dalla nascita del gruppo, il presidente John Elkann è stato molto chiaro. Uno degli obiettivi del gruppo automobilistico è quello di ottenere la leadership nei veicoli elettrici a batteria, settore in cui è stato registrato un aumento del 41% delle vendite anno su anno in Europa. "Un elemento chiave del nostro lavoro di decarbonizzazione è la nostra leadership nei veicoli elettrici a batteria, dove abbiamo registrato un aumento del 41% delle vendite anno su anno in Europa", ha detto Elkann. Ad oggi, il gruppo dispone di 23 modelli elettrici già sul mercato, ma entro la fine del 2024 conta di averne 47 e per il 2030 punta ad arrivare a quota 75.

Parlando dell’andamento del 2022, anno molto complesso per il settore automotive, John Elkann ha sottolienato che il gruppo ha registrato solidi risultati finanziari. "Siamo tra i primi 3 nel nostro settore per ricavi e margini e abbiamo raggiunto il primo posto in termini di utile operativo assoluto, che è stato pari a 23,2 miliardi di euro. Sono orgoglioso del modo in cui Carlos, il leadership team e i loro colleghi hanno ottenuto grandi risultati quest’anno, gestendo la turbolenza con creatività e resilienza", ha ribadito.

"Nonostante le sfide e i venti contrari per noi è stato un anno premiante", gli ha fatto eco l’ad Carlos Tavares, ricordando le prospettive per l’anno in corso: "La guidance per il 2023 resta immutata, con un margine operativo rettificato a doppia cifra e un free cash flow industriale positivo". Stellantis ha già raggiunto "un livello molto gratificante di sinergie nette, pari a 7,1 miliardi di euro, molto superiori all’impegno assunto quando è stata decisa la fusione – ha sottolineato Tavares – Le persone e i dipendenti di Stellantis capiscono perfettamente perché la fusione avesse senso, anche per garantire la sostenibilità del gruppo. La società è andata molto oltre gli impegni assunti perché c’é un forte contributo dal basso verso l’alto da parte delle nostre persone".

Rimangono invariate le previsioni per le varie aree geografiche: "Pensiamo che ci possa essere una crescita del 5% in Nord America e in Europa, in particolare in Spagna e Regno Unito, così come nel Middle East e in Africa. La nostra crescita dovrebbe essere del 3% in Sud America con un forte impulso dal Brasile. Prevediamo un +5% in India e Asia, con una solida crescita in Giappone. In Cina il gruppo dovrebbe crescere del 2%, una stima che riflette l’aumento della domanda alla fine del 2022 dopo lo stop alla tassa temporanea sulle auto"

L’assemblea ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno, compreso il bilancio, il dividendo che è di 4,2 miliardi complessivi (valore ad azione 1,34 euro) e l’ingresso nel consiglio di amministrazione di Benoit Ribadeau Dumas al posto di Andrea Agnelli, che si era dimesso dopo l’apertura dell’inchiesta Juventus. Luce verde con l’81,1% anche per le politiche di remunerazione dei dirigenti del gruppo, che lo scorso anno erano state bocciate dalla maggioranza degli azionisti che ritenevano troppo alti gli stipendi del top management.

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