Mercoledì 24 Aprile 2024

Spreco alimentare, decima giornata di prevenzione: dati e consigli

Tra gli alimenti più buttati frutta, verdura e pane. Al Sud si spreca più che al Nord

Giornata dello spreco alimentare

Giornata dello spreco alimentare

Oggi, 5 febbraio 2022, si celebra la decima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, un’iniziativa nata per sensibilizzare i consumatori sul tema, con il fine di promuovere azioni consapevoli che si muovano nel rispetto dell’ambiente. La giornata, promossa da Campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Ministero degli Esteri, sostiene gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, in particolare il punto 12.3, che riporta letteralmente: “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

Questa ricorrenza, che è stata celebrata per la prima volta in Italia il 5 febbraio 2014, ci mette di fronte a un enorme problema che tante volte passa in secondo piano, pur avendo conseguenze pesanti sul piano sociale, economico e ambientale. I dati rivelano che lo spreco alimentare nelle nostre case vale complessivamente 6,48 miliardi di euro: una cifra che aumenta se teniamo conto anche del valore energetico del cibo sprecato, che nel 2022 ha raggiunto i 5,151 miliardi € e porta il costo economico complessivo dello spreco alimentare domestico italiano a 11,63 miliardi di euro. I cibi più sprecati: quali sono Tra gli alimenti che vengono più spesso sprecati svettano frutta fresca, insalata, cipolla, aglio, tuberi, pane fresco e verdure: cibi freschi, che tendono a deperire più facilmente o che vengono acquisitati in quantità eccesiva. Nemico anche lo scarso ordine nei frigoriferi: i cibi non vengono riordinati negli scompartimenti giusti, non rispettando così le temperature previste, o vengono addirittura dimenticati, finendo così per cadere in scadenza. Trai i cibi meno sprecati rientra la carne: d’altra parte, rispetto a due anni fa e a parità di budget destinato alla spesa alimentare, quasi 1 italiano su 3 presta attenzione alla riduzione del consumo di carne (26%), e 4 italiani su 10 quando fanno la spesa ragionano sulla base di promozioni e offerte, proprio a causa dell’aumento dell’inflazione. La mappa dello spreco:

Allarmante è il dato relativo alla dispersione alimentare: gli italiani gettano in media 524,10 grammi di alimenti procapite alla settimana.

L’analisi di Waste Watcher rivela che è il Sud la zona d’Italia in cui si spreca più cibo: circa 563 grammi di alimenti gettati nel bidone per ciascuna persona, arrivando allo spiacevole traguardo del +8% sullo spreco. Al secondo posto il Centro Italia, con 511 grammi, ma che segna un -2% sul cibo sprecato. Infine, il Nord Italia, con 501 grammi, e una diminuzione del -4% sullo spreco alimentare. Oltre alle varianti geografiche, incidono anche quelle sociali: a sprecare di più sono, infatti, le coppie senza figli (+38%), chi appartiene al ceto popolare (+18%) o chi abita in piccoli comuni (+12%). Al contrario, gettano via meno alimenti le famiglie con figli (-29%), chi appartiene al ceto medio (-7%) o al ceto medio-basso (-7%), i comuni grandi (-13%) e i comuni medi (-6%).

Nel mondo: Nel resto del mondo lo spreco alimentare è una tendenza che accomuna i Paesi avanzati e i Paesi emergenti: il record è degli Stati Uniti, con 1338,6 grammi a settimana pro capite, seguiti da Cina (1153,8 grammi) e Canada (1144,1 grammi). In Europa la Germania, la Gran Bretagna e la Spagna hanno livelli di spreco superiori all’Italia. I Paesi più sobri a livello internazionale sono invece il Giappone e il Sudafrica, che sprecano circa la metà degli italiani.

Consigli utili per contenere lo spreco: La prima regola è quella di non lasciarsi trasportare senza contegno dalle offerte del supermercato: Il “prendi due paghi uno” e altre offerte di questo tipo, inducono all'acquisto di prodotti non necessari, spostando lo spreco dal negozio alle nostre case. In generale, è saggio non acquistare più del necessario e semplici trucchi possono aiutarci in queste situazioni, come arrivare al market con una lista della spesa già stilata, meglio ancora se basata su un menù settimanale. Organizzarsi i menù con anticipo ci aiuta a comprare solo lo stretto necessario, contenendo anche i costi. Meglio evitare i formati maxi e privilegiare i prodotti a lunga conservazione. Inoltre, può tornare utile anche organizzare il frigo o la dispensa sulla base della scadenza del prodotto: davanti i cibi da mangiare con più imminenza, dietro quelli che possono attendere ancora qualche giorno.  

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro