Giovedì 25 Aprile 2024

Spread e agenzie di rating, quali sono i rischi per l'Italia

Moody’s taglia il giudizio sull’Italia: troppo deficit, poca crescita e riforme insufficienti

Un'operatrice di Borsa di una banca davanti ai monitor (Ansa)

Un'operatrice di Borsa di una banca davanti ai monitor (Ansa)

Roma, 20 ottobre 2018 - La scure è calata ieri sera inaspettata: l’agenzia Moody’s ha tagliato il rating dell’Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. Un giudizio che era atteso per il 31 ottobre. Moody’s ci ha portati all’ultimo ‘step’ prima di un giudizio di ‘non investment grade’, ovvero di debito spazzatura. La tegola arriva dopo una giornata di passione sui mercati con la preoccupante ascesa dello spread (Che tocca quota 340 e poi ripiega).

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Ecco quali sono i irischi legali al differenziale Btp-Bund e al degrade di rating:

1 - Lo Stato dovrà pagare più interessi. E arriva la bocciatura di Moody's

Le prime vittime della febbre da spread sono i titoli di Stato italiani e, di riflesso, il costo per finanziare il nostro debito pubblico. Quando il differenziale tra Btp nostrani e Bund tedeschi sale, il Tesoro è costretto a collocare alle aste a tassi più alti i suoi titoli perché aumenta per gli investitori il ‘rischio Italia’. In estate, con lo spread già vicino a 300 punti (e ieri ha toccato un picco di 340, per poi ridiscendere a 315), Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici alla Cattolica, aveva calcolato, su un rialzo di circa 10 punti di spread, un maggior esborso per il Tesoro di un miliardo quest’anno e 5 il prossimo. E ieri sera, intanto, è arrivata inaspettatamente la prima bocciatura dalle agenzie di rating. Moody’s ha tagliato di un gradino la valutazione sulla solvibilità del nostro debito.

2 - Non è il momento di investire in Btp. Attenzione alle speculazioni in Bors

Non è il momento per investire in Bot e Btp italiani. Il rialzo dello spread, infatti, spinge in alto i tassi dei Btp (con il rendimento del decennale vicino al 3,6%) ma fa scendere il valore nominale. Quindi, chi avesse acquistato due anni fa 1.000 euro di Btp decennali, oggi accuserebbe una perdita, se dovessi venderli prima della scadenza. Solo chi avesse patrimoni rilevanti e una buona propensione al rischio potrebbe approfittare della caduta delle quotazioni di questi giorni oppure investire nelle obbligazioni subordinate di banche e società che rendono anche il 7-8% lordo. E anche la Borsa subisce l’effetto spread: bisogna fare attenzione ai titoli finanziari, i più colpiti dalla speculazione.

3 - Le difficoltà di banche e imprese. Circolo vizioso che può soffocarle

Neppure imprese e banche sono immuni dalla febbre da spread. Se, infatti, l’indice dovesse rimanere alto e continuare a salire, il costo del denaro per le imprese aumenterà e questo ridurrà ancora di più la competitività delle nostre aziende, a cominciare dal confronto con quelle dell’altro, e primo, grande esportatore europeo, la Germania. Una prospettiva pericolosa soprattutto all’interno di un contesto che vede rallentare la spinta della ripresa. Conseguenze negative in vista anche sulle banche italiane. La caduta in Borsa dei titoli bancari, infatti, è collegata all’enorme quantità di titoli del debito sovrano nei portafogli dei nostri istituti di credito. Se, poi, le banche andassero in difficoltà, sarà sempre più difficile l’accesso al credito soprattutto per le pmi, che sono la spina dorsale del nostro sistema economico e produttivo, alimentando così un circolo vizioso.

4 - Si salvano i mutui in essere. Stangata in arrivo per i nuovi

Il rialzo dello spread non ha alcun effetto immediato sui mutui già in essere, sia fissi sia variabili. Il tasso di riferimento dei mutui variabili è l’Euribor, ancora sotto lo zero. Lo spread fissato dalle banche al momento della stipula non può cambiare. Non è un caso che in questi mesi in cui lo spread Btp-Bund tedesco era già risalito il costo dei mutui sia sceso ai minimi storici (0,6% e 1,5% circa per i migliori prodotti variabili e fissi).  Se però il differenziale tra Btp e Bund dovesse restare alto o addirittura salire ancora più in alto, allora chi stipulerà in futuro un nuovo mutuo potrebbe pagarlo più caro, sapendo che un punto in più di tasso su 100mila euro di finanziamento può incidere fino a 60 euro in più al mese sulla rata di rimborso.

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