Giovedì 18 Aprile 2024

Borsa, paura spread: sfonda quota 270, poi frena

Chiusura di settimana in rialzo per i titoli bancari e segnali positivi dalle piazze finanziarie europee

Piazza Affari (Ansa)

Piazza Affari (Ansa)

Roma, 3 agosto 2018 - Chiude la settimana in netta crescita lo spread, che si ridimensiona però dai massimi toccati in mattinata a quota 270 punti. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco ha infatti terminato la giornata a 254 punti, con il rendimento dei decennali italiani che si attesta al 2,95% dopo essere salito al 3,13% di questa mattina. In generale non si tratta di segnali positivi: l'andamento volatile del differenziale indica che sui Bond italiani si rafforzano le vendite, mentre sugli equivalenti tedeschi crescono gli acquisti. "L'indice sull'andamento economico - rileva l'Istat - continua a registrare flessioni, segnalando il proseguimento dell'attuale fase di contenimento dei ritmi di crescita economica". Comunque, rispetto a questa mattina lo spread è lievemente calato. Una leggera flessione dovuta al vertice tenuto a Palazzo Chigi nel quale il premier Conte, i vicepremier Salvini e Di Maio, i ministri Tria e Savona e il sottosegretario Giorgetti si sono riuniti per indicare le linee della Legge di Bilancio da presentare in autunno.

I TITOLI BANCARI - In questo contesto i titoli bancari hanno avuto un andamento contrastato per gran parte della giornata per poi migliorare sul finale dopo che il ministro dell'Economia Tria ha espresso "soddisfazione per l'accordo sulle linee del quadro programmatico proposte, che confermano la compatibilità tra gli obiettivi di bilancio già illustrati in Parlamento e l'avvio delle riforme contenute nel programma di governo in tema di flat tax e reddito di cittadinanza". L'indice Ftse Mib segna un progresso dello 0,80% a 21.586 punti, dopo aver toccato anche il +1,3%, All Share sul +0,72%. Chiusura di seduta e di settimana positiva a Piazza Affari, al termine di una sbandata in avvio di giornata dovuta ai timori per l'esito del vertice di governo sulla legge di bilancio e all'impennata dello spread. Tra i titoli, in evidenza Ubi Banca (+2,11%) che oggi ha dato i conti, e Mediobanca (+1,64%), sotto i riflettori per le indiscrezioni stampa di un interessamento del fondo Elliott. Mentre hanno subito vendite Banco Bpm e Bper, che comunque hanno ridotto significativamente le perdite nel finale. Fuori dal segmento principale, Mps e Carige hanno chiuso in rosso. A Milano protagoniste di seduta sono state Fca (+2,86%) e la controllante Exor (+2,52%).

DALL'EUROPA E DAGLI USA - Segnali positivi arrivano anche dall'Europa: bene Milano (+0,6%), Parigi (+0,32%), Francoforte (+0,47%), Londra (+0,7%) e anche Madrid (+0,41%) che questa mattina invece si trovava in negativo attorno allo 0,1%. Oltreoceano Wall Street è poco mossa sulla scia di dati sul mercato del lavoro considerati deludenti. Anche se il tasso disoccupazione e' sceso al 3,9%, nel mese di luglio sono stati creati 157mila posti di lavoro, contro una attesa degli analisti per 190mila unità. Intanto continuano le tensioni internazionali sui dazi con la Cina che non ha fatto attendere una sua risposta, minacciando di imporre tariffe per 60 miliardi di dollari sulle importazioni che arrivano dagli Stati Uniti.

L'EURO RECUPERA, RIMANE DEBOLE IL PETROLIO - Sul fronte dei cambi, la moneta unica ha perso terreno verso il dollaro ma ha recuperato dai minimi di seduta, oscillando in chiusura sulla soglia di 1,16 dollari per chiudere a 1,5982 dollari (1,1579 in avvio e 1,1615 alla vigilia). La moneta unica vale anche 128,876 yen (129,34 e 129,44), con il biglietto verde che passa di mano a 111,118 yen (111,66 e 111,44). Infine, il petrolio rimane debole con il contratto sul Wti consegna settembre che perde lo 0,4% a 68,68 dollari al barile. 

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