Sempre meno sportelli bancomat: 4 milioni di italiani hanno difficoltà ad accedervi

Un problema che riguarda soprattutto i paesi. Antonio Patuelli, presidente Abi: "Ripensare la norma che ha sottratto alle pubbliche gare fra banche l’attribuzione delle tesoriere"

Uno sportello Bancomat (Ansa)

Uno sportello Bancomat (Ansa)

Code o file troppo lunghe ai bancomat e interi paesi in cui gli sportelli non sono presenti. A ciò si aggiungono le commissioni, diventate sempre più alte per prelievi presso altri operatori.

Questi sono solo alcuni dei problemi logistici determinati dalla desertificazione bancaria, tendenza che si sta diffondendo in maniera sempre più consistente in tutta Italia. Lo rivela anche la ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) che segnala come ad oggi siano 4 milioni gli italiani per i quali risulta difficile avere accesso a un bancomat: in meno di 10 anni le banche italiane hanno chiuso 11.231 sportelli. Anche le stesse filiali hanno subito una drastica contrazione: da 32.881 a fine 2012, sono calate a 23.480 nel 2020 e ancora a 21.650 a fine 2021. Il fenomeno non è nuovo, ma è iniziato in maniera graduale e ad oggi avanza a grandi passi fagocitando ogni anno migliaia di bancomat nelle piccole e grandi città, al sud più che al nord.

Le regioni più colpite

La 'desertificazione bancaria' colpisce prevalentemente il Sud e le isole, dove i cittadini che vivono in territori privi di filiali sono pari al 10,7% del totale. Al Nord la percentuale scende al 6% mentre al Centro è solo del 3,2%. La regione in cui la situazione è più critica è la Campania, dove gli abitanti che non possono contare su uno sportello bancario sono 699mila, pari al 12% della popolazione. La Calabria è la regione con più residenti in territori non coperti da filiali: il 28,8%. Seguono il Piemonte (13,8%), l'Abruzzo (12,6%) e la Campania (12,5%).

Come salvare gli sportelli

“Non bastano auspici, ma occorrono strategie pubbliche di sostegno sociale ed economico alle zone geograficamente svantaggiate”, spiega Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi) e de La Cassa di Ravenna. “Occorre una nuova riflessione sulle normative di assegnazione delle tesoriere degli enti locali, come comuni, province, regioni. Sarebbe utile un ripensamento della norma che ha sottratto alle pubbliche gare fra banche l’attribuzione delle tesoriere, che da qualche anno possono essere assegnate a trattativa privata, anche a soggetti non bancari, spiega Patuelli. E poi conclude “Ragionando sulle possibile possibili iniziative pubbliche, come il sostegno capillare all’istruzione, alla salute e alla sicurezza, potranno aprirsi nuove riflessioni nella concorrenza fra le banche del territorio”.