Roma, 7 giugno 2025 – “Effettuare l’accesso con Sip e Cie”. E’ questa la dicitura che compare ormai per accedere in aree riservate di siti istituzionali (dall’Inps all’Agenzia delle entrate, solo per fare un esempio). Uno strumento ormai indispensabile per milioni di italiani. E se sino ad ora accedere con l’identità elettronica (Spid) era quasi per tutti gratuito ora rischia di diventare a pagamento.
Sommario
Lo Spid a pagamento: perché
Alcuni operatori, ad esempio Aruba, avevano già deciso di offrire questo servizio a pagamento ma ora altri, Infocert da luglio 2025, hanno deciso di farlo ma presto il pagamento potrebbe diventare a pagamento un po’ per tutti. Ad oggi, risultano ancora bloccati i finanziamenti pubblici da 40 milioni di euro previsti da un decreto del 2023 e destinati agli operatori che forniscono il sistema di identità digitale per i servizi online della Pa.
Gli Spid attivi in Italia
Sono oltre 39 milioni le identità digitali Spid attive in Italia. Di queste circa il 70% è gestito da PosteID. Per ora Poste non ha comunicato alcune decisione in merito diversamente da altri operatori.
Spid a pagamento da luglio 2025: per chi
A partire da 28 luglio 2025, Infocert introdurrà il pagamento annuale di 5,98 euro (Iva inclusa) per utilizzare il servizio Spi. Il pagamento sarà dovuto ai nuovi clienti mentre chi già ce l’ha dovrà incominciare a pagare “alla scadenza naturale del proprio account”, spiegano da Infocert. Al momento del rinnovo Infocert invia una mail agli utenti con la quale si può decidere se continuare ad usufruire del servizio oppure recedere.
Già alcuni operatori, come ad esempio Aruba, hanno introdotto il servizio a pagamento per lo Spid con cifre che vanno da 9,90 ai 24,90 euro a seconda dei servizi e livelli di sicurezza richiesti.
Servizio pubblico o prodotto commerciale?
Se non venissero riconosciuti i fondi pubblici diversi operatori potrebbero decidere di far pagare lo Spid. A questo punto uno strumento indispensabile per accedere ai servizi pubblici diventerebbe un prodotto commerciale.

Consumatori sul piede di guerra
"La situazione che si sta delineando appare gravemente lesiva dei diritti dei consumatori, i quali negli ultimi anni sono stati incentivati a creare una identità digitale per accedere a una moltitudine di servizi offerti dalla pubblica amministrazione e ora, per usufruire di questi stessi servizi, rischiano di ritrovarsi a pagare nuovi costi non preventivati", spiegano dal Codacons. “Una scorrettezza che aprirebbe la strada ad azioni legali contro lo Stato Italiano da parte di tutti i soggetti coinvolti, in relazione alla inadempienza verso gli operatori che gestiscono il servizio di identità digitale. Per tale motivo, se la situazione non sarà risolta a breve e se saranno applicati costi ai cittadini per la fruizione dello Spid, il Codacons è pronto ad avviare una valanga di cause risarcitorie contro lo Stato e Agid (Agenzia Italia Digitale) da parte degli utenti interessati, finalizzate al riconoscimento del rimborso delle spese sostenute a causa dei ritardi della Pubblica amministrazione",