Spezzatino Mps? E si riaccende il risiko bancario

Non solo Unicredit in campo, faro su Bpm e Mcc. Lo spacchettamento per superare i vincoli antitrust

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di Elena Comelli

Mps vola in Borsa (+3,3%) sull’onda del risiko bancario, con il progetto di ’spezzatino’ che prende sempre più quota. Unicredit, che sembra più interessata a un’operazione con Banco Bpm, potrebbe spartire l’onere di Siena con altri soggetti, tra i quali spicca il Mediocredito Centrale (Mcc), ma lo schema potrebbe allargarsi fino ad arrivare a Poste. La questione, d’altra parte, va risolta in tempi relativamente rapidi stante il richiamo della Ue al Tesoro (che detiene il 64%) di rispettare le scadenze concordate che dovrebbero portare alla cessione del controllo di Mps entro il 2021. L’intervento di più istituti avrebbe senso anche in ottica antitrust. Al Nord-Est, dove controlla l’ex rete Antonveneta, la banca guidata da Andrea Orcel potrebbe aver bisogno di un supporto esterno, mentre al Sud sembra scontato l’intervento del Mcc, istituto pubblico che controlla Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Orvieto. Resta da capire cosa avverrebbe al quartier generale di Mps, che in seno a Unicredit potrebbe al massimo essere assimilato a una direzione regionale e quindi dovrebbe essere oggetto di un intervento di supporto governativo in termini di esuberi.

L’intervento allargato su Mps potrebbe trovare anche un consenso di massima da parte del Tesoro. Unicredit, da parte sua, potrebbe seguire prioritariamente la strada di un’operazione con Banco Bpm, che attira Orcel per la maggiore concentrazione in un territorio come la Lombardia, dove Unicredit ha importanti margini di miglioramento. In questo modo si potrebbe realizzare anche l’ambizione politica, per cui dall’attuale risiko bancario dovrebbero emergere tre poli del credito.

Ambizione che le recenti manovre, come la prossima ascesa al 9,5% in Popolare di Sondrio da parte di Unipol, non scongiurano in alcun modo. Se questa mossa sembra allontanare un’intesa Bper-Banco Bpm, sembra invece avvicinare l’idea di un asse Bper-Sondrio. Popolare di Sondrio non ha ancora avviato questo percorso, ma intanto Unipol si è posizionata. Così come a suo tempo aveva fatto la partecipata Bper che, sfumata l’ipotesi dell’intesa con Ubi, era comunque riuscita a inserirsi nell’accordo tra Intesa e l’ex popolare di Bergamo rilevando parte degli asset. Uno schema che, nel caso, potrebbe essere replicato su Montepaschi.

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