Un decalogo per governare le fragilità dei territori

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UN PAESE che va a diverse velocità, in cui le differenze territoriali aumentano anziché diminuire. Questa la fotografia dell’Italia scattata dalla terza edizione del rapporto ‘I Territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2022’ dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Dopo le recenti tragedie avvenute a Ischia e nelle Marche, l’indagine accende un faro sull’urgenza degli interventi e racchiude dieci proposte nell’Agenda territoriale per lo sviluppo sostenibile. Il report illustra numerose buone pratiche sviluppate a livello regionale e locale, analizza i principali rischi causati dall’azione antropica sul territorio e offre un quadro completo e aggiornato del progresso delle varie regioni, province, città metropolitane verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (nella foto in basso), attraverso indicatori statistici elementari e compositi. Un lavoro che, per la prima volta, integra i dati di ciascuna regione e dei territori che la compongono in sezioni dedicate, così da disporre di 21 quadri conoscitivi completi, uno per ciascuna regione e provincia autonoma.

"Il Rapporto è uno strumento di analisi a disposizione delle istituzioni centrali e territoriali. Per questo – affermano i presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen (nella foto a destra) e Pierluigi Stefanini (nella foto a sinistra) – chiediamo la massima attenzione dell’esecutivo e del nuovo Parlamento per realizzare politiche coordinate per il governo dei territori, in considerazione delle relative diversità e fragilità". Nel dettaglio, sul fronte delle disuguaglianze territoriali tra le regioni e le province autonome, nel periodo 2010-2021 il report rileva un aumento per sette Goal: Povertà (Goal 1), Salute (Goal 3), Istruzione (Goal 4), Parità di genere (Goal 5), Energia (Goal 7), Lavoro e crescita economica (Goal 8), Città e comunità (Goal 11). Diminuisce, invece, il divario territoriale sul piano dell’Economia circolare (Goal 12) e di Giustizia e istituzioni (Goal 16).

Tra le proposte più urgenti contenute nel decalogo elaborato dall’ASviS figura l’approvazione in via definitiva della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile; l’estensione a tutti i ministeri dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile del Mit approvata il 20 ottobre scorso; l’attuazione delle raccomandazioni della Corte dei Conti sul dissesto idrogeologico.

Data la combinazione di cambiamenti climatici e urbanizzazione incontrollata che sta causando (e causerà) tragedie come quelle delle Marche e di Ischia, l’ASviS, di comune accordo con le associazioni di urbanistica, ha chiesto alle Commissioni Ambiente e territorio di Camera e Senato di istituire una sede di confronto interistituzionale con gli stakeholder per individuare il nucleo essenziale delle questioni che necessitano di un aggiornamento normativo. Solo in questo modo, secondo l’Alleanza, sarà possibile creare le condizioni per mettere davvero in sicurezza il Paese, un territorio fragile in cui continuano ad aumentare le disuguaglianze tra le regioni.

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