Prima i sapori Vino e cibo fanno turismo

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GIOCARE DI SPONDA. Si può. E si deve. Perché il cibo unisce: quando è un’eccellenza, fa pure squadra. E quando irrompe in un dibattito pubblico diventa un acceleratore di riflessioni collettive. Sollecitate, specie in una terra come le Marche dove la tradizionale arte del "saper fare" sta facendo lievitare anche l’urgenza di "fare sapere". E dove il food e il wine non sono più percepiti come fattori marginali nella scelta di una destinazione ma come motivazioni prioritarie nell’organizzazione di un viaggio. Tavola rotonda di richiamo quella in programma a Pesaro alle 18 di giovedì 10 novembre, in un contesto simbolicamente importante come la seicentesca Villa Caprile, sede dell’Istituto Agrario A. Cecchi. L’evento – promosso dal Gruppo Monrif e da QN il Resto del Carlino con il sostegno di Bper Banca e in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche – è proprio sul tema "Turismo Enogastronomico: un volano per lo sviluppo del territorio". Con la direttrice Agnese Pini, a ricordare il crescente bisogno di confrontarsi che sta emergendo in una Regione che ha già oggi un ruolo importante nell’Italia del gusto ma che vuole consolidare la propria reputazione. Appuntamento rivolto alle filiere dell’agroalimentare e al mondo dei Distretti, ma anche alle istituzioni pubbliche e alle realtà economiche marchigiane che valutano con interesse i segnali che arrivano da un turismo ormai considerato come un’opportunità straordinaria per i territori. Introdotto da Roberto Fiaccarini, caposervizio del Carlino Pesaro, e moderato da Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino, vedrà intervenire il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio marchigiana e vicepresidente di quella nazionale, e Giuseppe Marco Litta, direttore Territoriale Centro Est di Bper Banca. E che si tratti di un tema di grande appeal lo dicono gli studi più recenti sui nuovi "turisti del gusto". Nelle Marche come nel resto del Belpaese dove l’enoturismo ha mosso qualcosa come 15 milioni di escursionisti e dato vita a un indotto di 2.6 miliardi. Numeri confermati nel Rapporto Nazionale sull’Enogastronomia, con il 55% degli italiani che rivela di avere organizzato negli ultimi 3 anni almeno un viaggio gourmet e il 65% propenso a visitare le aziende agroalimentari quando organizzano iniziative aperte di vendemmia, semina o potatura.

Profilo allettante. Oggi l’enoturista è un rabdomante: va alla ricerca del senso dei luoghi più di ogni altro viaggiatore. Ha un atteggiamento rispettoso nei confronti dei territori che sceglie di visitare. E opziona preferibilmente cantine, locande e aziende agricola che si segnalano per la gestione responsabile delle attività. E’ possibile iscriversi all’incontro di Villa Caprile tramite il link http:quotidiano.netdistrettomarche.

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