"Pesaro2024 grande opportunità per il territorio"

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LA CAPITALE Italiana della Cultura come traino di sviluppo turistico. Questo l’obiettivo di Pesaro2024, che sta facendo della musica, della natura, dell’inclusione, dell’arte, della transizione ecologica e del cibo le chiavi di volta di una strategia vincente. A raccontarla è il sindaco Matteo Ricci, che sarà tra i protagonisti della tavola rotonda di giovedì 15, organizzata da Qn Distretti: "Mi piace definirla la "riscossa di gente orgogliosamente di provincia, ma mai provinciale". La Capitale Italiana della Cultura è una grande opportunità per tutto il territorio che, grazie al gioco di squadra tra amministrazioni, aziende, associazioni, fondazioni e cittadini, avrà un valore economico inestimabile e potrà segnare il nostro futuro per i prossimi decenni. Una sfida storica che ci stiamo già giocando, in un crescendo rossiniano verso il 2024".

Un’ondata che si fa già sentire in città?

"Sì. La prima estate da Capitale italiana della Cultura 2024 ha segnato una crescita di turisti a doppia cifra: da gennaio a settembre 2022 sono stati 165.567 gli arrivi (numero di clienti ospitati ndr) e 690.187 le presenze (numero di notti trascorse ndr). Rispettivamente un incremento del 18,27% e 10,04% rispetto all’anno precedente. Numeri che dimostrano che quella intrapresa è la strada giusta e che dobbiamo insistere e lavorare in questa direzione per farla diventare anche una grande opportunità di lavoro e sviluppo a tante famiglie e giovani".

Come intende farlo?

"Il Paese ha grande fame di bellezza e cultura, il nostro obiettivo deve essere quello di intercettare questo flusso, inserendo Pesaro in una rete di città medie della cultura. Il nostro territorio ha enormi potenzialità, che va dalla bellezza artistica alla qualità ambientale, paesaggistica ed enogastronomica".

Quando ha capito che Pesaro doveva cambiare passo e puntare di più sul turismo?

"È un percorso iniziato otto anni fa, quando decidemmo di ristrutturare l’economia della città investendo sul turismo, fino ad allora considerato marginale, e sulla bellezza. Lo abbiamo fatto individuando una strategica comunicativa in grado di raccontare le nostre unicità. Su tutte la musica, grazie al patrimonio di Gioachino Rossini, poi la bicicletta, con l’infrastruttura del benessere Bicipolitana diventato un brand mondiale, e i motori. Una scommessa vinta, che ci ha portato a diventare Città creativa della Musica Unesco nel 2017 e Capitale italiana della Cultura 2024".

Elementi identitari e di certificazione territoriale: musica, bicicletta, motori, ma anche enogastronomia?

"Il cibo, come la cultura, è arte, storia e tradizione. Un grande volano per lo sviluppo e promozione turistica. Le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino sono ricche di eccellenze: dal bianchello del Metauro all’olio di Cartoceto. Prodotti tipici e piatti simbolo della nostra identità, diventati ambasciatori del territorio nel mondo".

In che modo il cibo sarà protagonista della Capitale italiana della Cultura?

"Pesaro2024 sarà una grande sfida anche dal punto di vista culinario. Lo scorso anno abbiamo proclamato la prima De.Co della città, i passatelli al pesce, stiamo lavorando per inserire altre specialità tra i “patrimoni” della Capitale della Cultura. D’altronde siamo la terra di Rossini, compositore gourmet, uno dei primi ad aver declinato e divulgato la cultura in tutte le sue declinazioni".

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