Mercoledì 24 Aprile 2024

"OBIETTIVI SOSTENIBILI? CHECK UP, RISORSE UMANE E PIANI D’AZIONE"

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PER VINCERE la grande sfida della transizione ecologica sia il settore pubblico che quello privato devono fare la loro parte. È dunque necessario che il governo sostenga "iniziative private che inseriscono priorità sociali e ambientali nei loro modelli di produzione". Lo ha detto chiaramente il presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione del Cop26 di Glasgow aprendo l’evento coordinato dal principe Carlo sul ruolo del settore privato nei cambiamenti climatici.

"I governi – ha affermato il premier – possono fissare obiettivi a breve e lungo termine e garantire stabilità politica, finanziaria e normativa. Ma non possono fare tutto. Le aziende private accelerano la diffusione delle tecnologie pulite, promuovono l’innovazione e promuovono la produzione su larga scala. Il finanziamento pubblico aiuta ad attrarre finanziamenti verdi e a ridurre i rischi per gli investimenti del settore privato. I partenariati pubblico-privati uniscono le due realtà". Un concetto ribadito anche dall’inviato dell’Onu su clima e finanza ed ex governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, che ha sottolineato come i finanziamenti dei governi debbano servire da "moltiplicatore dei finanziamenti privati".

Al fine di perseguire i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 e sottoscritti dai governi di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite le aziende private devono, tuttavia, iniziare ad apportare i cambiamenti necessari al loro interno. Un percorso che può risultare complesso. In tale scenario aiutare le imprese ad acquisire le competenze necessarie a cogliere le opportunità offerte dalla svolta ‘green’ è diventata la nuova frontiera dei servizi di consulenza aziendale. "Acquisire competenze per evitare gli sprechi, prevenire e gestire i rischi, innovare il proprio business, assicurarsi un maggiore riconoscimento da parte del mercato, differenziandosi dai competitor, attirare conservare i migliori talenti del mercato, guadagnare maggiore apprezzamento da parte di consumatori e clienti, richiamare investitori sempre più attenti alle tematiche connesse alla sostenibilità e valorizzare al meglio il proprio piano di welfare. Tutte queste azioni – spiega Enrica Codeluppi, direttore generale del Gruppo La Risorsa Umana – consentono di ottenere un progresso delle condizioni economiche sul lungo e medio periodo".

La società di consulenza ha dato vita al progetto ‘Agenda 2030’ volto a stilare un protocollo di intervento e a definire le azioni da mettere in campo per rendere le aziende in grado di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. "Nello specifico, il nostro team è formato da ingegneri che operano una valutazione preventiva gratuita sullo stato dell’azienda – prosegue Codeluppi –. Dopo aver raccolto queste informazioni si procede con la formazione di dipendenti e manager. Il checkup serve per verificare assieme all’azienda quali sono gli obiettivi raggiungibili in termini di sostenibilità e verificare il proprio posizionamento rispetto ai competitors per poi dedicarsi al ‘come’ e stilare un piano operativo".

Le quattro macro aree sulle quali un’azienda deve agire sono la governance aziendale, gli aspetti sociali, gli aspetti ambientali e la gestione dei fornitori. Analizzare tali aspetti – spiega la società di consulenza – "non è soltanto utile per un miglioramento interno dell’azienda, ma anche in riferimento ai potenziali competitors". Il livello di sostenibilità della singola impresa viene, infatti, messo a confronto con quello dei suoi concorrenti in modo da poter evidenziare punti di forza e di debolezza. Obiettivo di tali servizi – conclude Codeluppi – "è creare consapevolezza e condivisione rispetto ai temi della sostenibilità e aumentare conoscenze e competenze necessarie per rendere attuabili le pratiche sostenibili acquisite. Oggi ogni azienda responsabile dovrebbe sapere che operare in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica è essenziale per il bene comune e il proprio business.

g. p.

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