Giovedì 18 Aprile 2024

"MANAGER DELL’ENERGIA PER LE IMPRESE E SUL CARBON..."

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UNA STORIA COMINCIATA più di vent’anni fa, quando, nel 1999 – in seguito alle prime liberalizzazioni del mercato dell’energia elettrica – grazie all’aggregazione di 40 imprese e per volontà di Confindustria Emilia e Legacoop Bologna, prende forma il Consorzio Esperienza Energia (CEE). Oggi, questa realtà, si presenta come una delle prime società di energy management italiane per volumi di energia elettrica e di gas naturale intermediati, per numero di imprese gestite e servizi offerti: entro un tema ampio e in continua evoluzione quale l’approvvigionamento energetico, la società – indipendente dai fornitori – volge lo sguardo al futuro, cogliendo i cambiamenti del mercato, le novità normative e le opportunità di finanziamento in ambito energetico.

La mission è quella di affiancare le imprese in una corretta gestione dei costi e dei consumi, individuando le migliori strategie d’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Con sede a Bologna, Modena e Ferrara, il consorzio ha raddoppiato negli ultimi tre anni i volumi gestiti, contando 800 imprese servite, 150 milioni di metri cubi di gas naturale e 1,6 miliardi di kWh di energia elettrica intermediati oltre a monitorare con le loro reti di misura 400 contatori. "La nostra struttura conta quasi venti dipendenti, estremamente giovani, dove l’età media è di 35 anni. Alle spalle abbiamo una storia di oltre vent’anni, ma negli ultimi sette abbiamo registrato una forte crescita – puntualizza l’ingegnere Fabio Zambelli (a destra, in basso e al centro, nella foto in alto, del suo team), direttore della sede di Bologna –. Qual è il nostro valore aggiunto rispetto alle altre realtà? In un mondo come quello dell’energia, che ad oggi risulta estremamente complesso, noi del Consorzio ci presentiamo come una Srl consortile: la nostra mission, quindi, non è quella di fare utile alla fine dell’anno bensì quella di offrire un buon servizio".

Per rispondere alle esigenze di grandi e piccoli consumatori che evidenziano la necessità di rivolgersi ad un unico interlocutore per tutte le tematiche del campo e, soprattutto, desiderose di risposte risolutive che il mercato di frequente impone, il Consorzio si rivolge alle imprese con sede in tutto il territorio nazionale. Queste ultime, inoltre, potranno scegliere se delegare qualsiasi fase del lavoro o collaborare a stretto contatto con il team del consorzio. "Cerchiamo di essere trasparenti con le aziende, che non sono nostri clienti bensì nostri soci. È come se queste avessero un ufficio energia non presso, ad esempio, la Lamborghini, la Pizzoli, la Granarolo, la Bonfiglioli – che sono quattro nostri grandi consorziati – ma qui, in via del Carrozzaio a Bologna, dove ci sono venti persone che si occupano di energia e che ogni giorno rispondono alle loro esigenze. È un valore che non tutti hanno. L’obiettivo non è quello di fare utili, bensì quello di coprire i costi dando allo stesso tempo un servizio e investendo in progetti innovativi".

Inevitabile porre l’accento anche sulla riduzione delle emissioni di CO2, su cui un occhio esperto si presenta come un elemento imprescindibile per raggiungere l’obiettivo. "Bisogna evitare il greenwashing – cioè l’ecologismo di facciata – dove si crede di fare qualcosa senza in realtà fare nulla. Tenendo conto che il tema dell’energia è trasversale, cerchiamo di mettere a disposizione delle aziende gli strumenti giusti e fornire loro un’ampia conoscenza, proprio perché il consorzio cerca di trasformare delle opportunità in qualcosa di concreto". In altre parole, "ci dedichiamo alle aziende anche quando chiedono una mano per sviluppare la loro conoscenza su diversi temi, come quelli legati alle CO2. Spesso le aziende vogliono abbatterla, ma desiderano iniziare a farlo sul territorio – aggiunge Zambelli –. Dunque, abbiamo iniziato a studiare un percorso di carbon management, mettendo a punto un progetto che non si è ancora realizzato, ma che vogliamo concretizzare per il futuro. Desideriamo indirizzarci verso la gestione degli aspetti legati alle CO2 per costruire con le nostre aziende degli iter che porteranno queste ultime a poter dire di averla ridotta grazie ad un ente che le ha supportate in questa attività". L’aggregazione, infine, si presenta come una vera e propria parola chiave per il percorso del Cee. "Un’altra nostra forza è la coesione. Siamo 800 aziende che, unite, possono indirizzarsi maggiormente verso un abbattimento dei costi – conclude –. Il valore totale di quello che noi intermediamo – dunque non in termini di fatturato ma di gestito - vale circa 300 milioni di euro, quindi un valore importante che mettiamo sul piatto nelle trattative e in tutte le attività che svolgiamo. Cerchiamo di vedere la sostenibilità in un’ottica generale, non come singola azienda ma come un aggregato di imprese che vanno verso la stessa direzione".

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