Giovedì 18 Aprile 2024

L’ecologismo di facciata non convince gli italiani L’impegno dei brand è ancora più decisivo

SEMPRE PIÙ ITALIANI si interessano al tema del greenwashing. Il termine è un neologismo inglese che viene tradotto come ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata, e indica la strategia di comunicazione di alcune imprese, organizzazioni o istituzioni politiche, finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti.

Stando alla ricerca realizzata da The Fool, agenzie che crea strategie efficaci e performanti per il miglioramento della reputazione online, nell’ultimo anno il tema del greenwashing ha guadagnato sempre più spazio e i volumi delle discussioni online intorno ad esso sono aumentate del 73% rispetto al 2021, e come conseguenza solo il 2% degli italiani dichiara di fidarsi completamente di quanto dichiarano i brand circa il loro impegno per ridurre il loro impatto ambientale. Inoltre, le false dichiarazioni di sostenibilità o di impegni ambientali sono il primo disincentivo all’acquisto di un brand per quasi un italiano su due (48%).

L’attenzione verso il tema non è più confinato alle community più attente e attiviste, ma è diventato mainstream su tutti i social. Si tratta di un cambio di passo che è avvenuto in meno di 12 mesi. Parlano di greenwashing soprattutto i laureati che abitano nelle grandi città e i più interessati appartengono alla fascia 18-24 anni, ma non mancano consumatori consapevoli anche più adulti.

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