Lunedì 22 Aprile 2024

L’allarme di ASviS: "Siamo in ritardo sugli Obiettivi dell’Agenda 2030"

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"IL TEMPO a disposizione sta finendo". È il grido d’allarme lanciato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nel settimo Rapporto annuale presentato a Roma lo scorso 4 ottobre nella giornata inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022. Dal documento emergono il ritardo dell’Italia nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e un aumento delle disuguaglianze sociali dettato da una crisi sistemica del modello di sviluppo dominante accelerata dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici. "Nonostante la ripresa registrata nell’ultimo biennio, caratterizzato dalla caduta e dal rimbalzo dell’economia causati dalla pandemia, gli indicatori di sostenibilità dell’Italia, in particolare quelli ambientali e sociali, sono in peggioramento – ha spiegato la presidente dell’ASviS Marcella Mallen (nella foto a sinistra) –. Per sottolineare questa situazione di emergenza abbiamo rappresentato i dati del Rapporto usando quattro frecce, relative alle quattro dimensioni della sostenibilità, ambientale, economica, istituzionale e sociale". Nel dettaglio – come sottolinea Mallen – "dal 2019 al 2021 si registra un aumento delle disuguaglianze di reddito, una crescente difficoltà del sistema sanitario di rispondere alle esigenze dei cittadini, specialmente dei più deboli e un arretramento degli indicatori ambientali, in particolare quelli sul consumo di suolo e sulla gestione delle risorse idriche".

Dal Rapporto 2022 emerge come, tra il 2010 e il 2021, l’Italia abbia registrato dei miglioramenti, ma anche dei clamorosi rallentamenti, sul percorso verso l’Agenda 2030. Durante il periodo considerato, si notano miglioramenti per otto SDGs: fame (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), energia (Goal 7), innovazione e infrastrutture (Goal 9), consumo e produzione responsabili (Goal 12), clima (Goal 13). Si evidenzia un peggioramento complessivo per cinque Obiettivi: povertà (Goal 1), risorse idriche (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), pace e istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). Mentre rimane sostanzialmente invariata la situazione per quattro SDGs: lavoro (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), città (Goal 11) e tutela degli ecosistemi marini (Goal 14).

In tale scenario, per l’ASviS, è necessario assicurare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile; disegnare il futuro partendo dal presente; promuovere giustizia, trasparenza e responsabilità; integrare la sostenibilità nel funzionamento del Parlamento; rendere più sostenibili ed equi i territori; impegnarsi per la giusta transizione ecologica; ridurre tutte le disuguaglianze; non lasciare indietro nessuno; tutelare la salute con un approccio integrato; garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia. Proposte formulate durante la campagna elettorale quando l’ASviS ha consegnato alla forze politiche ‘Dieci idee per un’Italia sostenibile’ da realizzare nella prossima legislatura.

Giulia Prosperetti

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