Giovedì 25 Aprile 2024

La lezione di Aliplast modello per il futuro

UNA GESTIONE INDUSTRIALE dei rifiuti che chiude il cerchio. È il traguardo raggiunto dal Gruppo Hera lungo un percorso di crescita iniziato vent’anni fa, con la sua nascita, e che prosegue tutt’ora. Con quasi 100 impianti certificati, infatti, è il primo operatore a livello nazionale nel trattamento dei rifiuti, un settore caratterizzato da un’alta frammentazione, con aziende medio piccole, a cui fa da contrappunto l’elevata necessità di ingenti investimenti e risorse tecnologiche, due fattori che difficilmente si coniugano. Basta pensare che il Gruppo nel quinquennio 2020-2025 ha destinato alla filiera ambiente oltre 1 miliardo.

Come sottolineato anche quest’anno da Utilitalia, alla presentazione del Green Book, gli elementi fondamentali per la piena affermazione di un’economia circolare sono sostanzialmente una gestione industriale dell’intero ciclo dei rifiuti, la necessità di realizzare impianti e l’urgenza di superare le frammentazioni gestionali. L’azione portata avanti dal Gruppo Hera nel settore ambiente va proprio in questa direzione, dando risposte efficaci alle necessità dei territori per quanto riguarda i rifiuti sia urbani sia industriali. Ne sono un esempio la controllata Aliplast, tra i principali operatori nel riciclo e rigenerazione di materiali plastici, con la quale si conta di arrivare nel 2030 a incrementare del 150% i volumi di plastica riciclata rispetto al 2017, aumentando la capacità degli impianti dedicati al trattamento delle plastiche flessibili (Pet e Ldpe) e incrementando la clientela internazionale servita. Aliplast sta entrando anche nel segmento delle plastiche rigide, con la realizzazione di un innovativo impianto per la produzione di polimeri riciclati di alta qualità, rendendo sostenibili così anche settori come l’informatica e l’elettronica di consumo che fino ad oggi usano plastiche vergini.

Per quanto riguarda la filiera compostaggi e digestori, è in corso di realizzazione invece un nuovo impianto nel modenese, attraverso la società Biorg, nata dalla partnership con Inalca del Gruppo Cremonini, che produrrà biometano e compost da rifiuti organici e reflui agroalimentari. Anche grazie a questo, quadruplicherà la produzione entro il 2030 arrivando a toccare quota 30 milioni di metri cubi all’anno.

A. Pe.

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