Giovedì 25 Aprile 2024

La denuncia: fin qui ritardi incomprensibili

L’ENNESIMA CONFERMA si è avuta nel mese di agosto. L’Italia sempre più soggetta ad eventi climatici estremi. Bombe d’acque, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità, grandinate sono ormai in forte aumento, colpendo soprattutto le aree urbane e causando danni ai territori, alle città e alla salute dei cittadini. Da gennaio a luglio si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. ASviS, partendo da questi dati, lancia l’allarme evidenziando l’urgenza di un intervento a breve con decisioni coraggiose da parte della politica e del mondo delle imprese. "Serve – spiegano all’ASviS – un cambiamento culturale che passi sia dai comportamenti individuali e sociali, sia soprattutto da scelte politiche e imprenditoriali incisive, lungimiranti e radicali". Che questo non sia procrastinabile lo dimostra il dato degli ultimi anni: "Dal 2010 a luglio 2022 nella penisola si sono verificati 1.318 eventi estremi. Gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. In questi anni si sono registrati 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città-ondate di calore". Lo si legge nella denuncia di Legambiente, diffusa, nell’ambito dell’Osservatorio Cittàclima, dopo gli ultimi disastrosi eventi, anche mortali. Come sottolinea ASviS anche nel suo decalogo, in questa campagna elettorale i temi della lotta alla crisi climatica e di un piano nazionale di adattamento al clima sono incomprensibilmente sottovalutati dalle varie agende politiche.

Per l’associazione ambientalista l’Italia, che continua a essere l’unico dai grandi paesi europei ad essere sprovvisto di un piano nazionale di adattamento al clima in bozza dal lontano 2018, non può continuare a rincorrere le emergenze senza una strategia, servono politiche innovative ed interventi puntuali. "Il 2022 in fatto di eventi climatici estremi – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è da codice rosso. Chi si candida a governare il paese per i prossimi 5 anni dovrebbe esplicitare quali soluzioni vuole mettere in campo per fronteggiare la crisi climatica, una delle principali emergenze planetarie che rischia di mettere in ginocchio l’intero pianeta".

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