Martedì 16 Aprile 2024

Italia e Tunisia più vicine grazie al "ponte" sottomarino

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È UN PONTE LUNGO ben 200 chilometri e attraversa una tratta importante del Mar Mediterraneo. Ma non serve per il passaggio delle auto, dei camion, dei treni o di altri mezzi di trasporto. È in realtà un ponte energetico tra l’Europa e l’Africa. Stiamo parlando dell’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia, che verrà realizzata da due player importanti del settore energetico in entrambe i paesi. Il primo è l’italiana Terna che ha lavorato assieme Steg, il gestore della rete elettrica tunisina. Nello specifico, il nuovo collegamento metterà in comunicazione la stazione elettrica di Partanna (in provincia di Trapani) con una stazione corrispondente, nella penisola di Capo Bon (in Tunisia). Una volta completata, l’opera garantirà più sicurezza nell’approvvigionamento energetico e aumenterà la produzione da fonti rinnovabili, riducendo così le emissioni inquinanti.

Per questo "ponte" sottomarino con una capacità di 600 MW in corrente continua, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il procedimento per le dovute autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera, che è inserita nella lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI), in accordo a un regolamento dell’Ue di quasi 10 anni fa (il n. 3472013). Gli investimenti previsti ammontano a circa 850 milioni di euro. Di questi, 307 milioni di euro saranno finanziati mediante Connecting Europe Facility (CEF), il fondo dell’Unione europea destinato allo sviluppo di progetti-chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie nel Vecchio Continente. "Grazie a quest’ opera, l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo", ha dichiarato Stefano Donnarumma (nella foto in basso), amministratore delegato di Terna.

La realizzazione dell’interconnessione tra Italia e Tunisia ha infatti una portata storica rilevante perché, per la prima volta le risorse comunitarie del fondo CEF sono state assegnati a un’opera infrastrutturale sviluppata da uno stato membro dell’Ue e da una nazione "terza", esterna all’Unione. Vista l’importanza strategica dell’opera, la Commissione europea ha destinato al progetto oltre la metà del budget disponibile nel bando del 2022. L’aumento della produzione da fonti rinnovabili ottenuta con l’interconnessione tra Italia e Tunisia agevolerà anche il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello nazionale e internazionale in materia di energia e nella lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta nello specifico dei target fissati da Pniec, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che rappresenta lo strumento fondamentale per traghettare il nostro Paese verso la decarbonizzazione, cioè per mettere fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili come il gas e il petrolio e tutte le fonti energetiche responsabili delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

L’interconnessione tra Italia e Tunisia è anche in linea con gli obiettivi del Green Deal (o Patto Verde) europeo, quell’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione Ue, con l’obiettivo generale di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica nel Vecchio Continente, cioè l’azzeramento della emissione di quei gas che producono poi l’effetto serra (e alterano appunto il clima). Il ponte energetico realizzato da Terna e Steg è il frutto dell’accordo intergoverativo tra Italia e Tunisia, ratificato nel dicembre del 2021. "Si tratta di una infrastruttura strategica per il nostro Paese e per l’Europa, che potrà contribuire in maniera significativa all’indipendenza energetica, alla sicurezza del sistema elettrico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili", continua Donnarumma, che aggiunge: "Siamo molto soddisfatti del finanziamento che l Commissione Europea ha assegnato per la prima volta a un progetto intercontinentale come il nostro, riconoscendone la valenza strategica".

Il collegamento elettrico sottomarino di oltre 200 chilometri previsto dal progetto raggiungerà una profondità massima di 800 metri. Per quanto riguarda l’Italia, dall’approdo di Castelvetrano, in provincia di Trapani, il cavo interrato percorrerà strade esistenti lasciando inalterati l’ambiente e il paesaggio per 18 chilometri fino ad arrivare a Partanna, sempre in provincia di Trapani, dove sarà costruita una nuova struttura di conversione (in prossimità della già esistente stazione elettrica).

Terna ha concluso nel luglio 2021 la fase di consultazione pubblica, durante la quale sono state analizzate e discusse le osservazioni pervenute dalle amministrazioni e dagli enti locali e dai cittadini, promuovendo il dialogo e il confronto con tutti i soggetti coinvolti. I collegamenti con l’estero rappresentano uno dei punti cardine degli investimenti di Terna nei prossimi anni. Attualmente, sono 26 le linee transfrontaliere già in esercizio. La nuova interconnessione tra Italia e Tunisia è prevista nel Piano di Sviluppo 2021 di Terna e si aggiunge agli elettrodotti che connettono il nostro Paese con la Grecia, la Francia, la Svizzera e l’Austria, oltre al collegamento tra Sardegna e Corsica.

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