SULLA SOSTENIBILITÀ in Italia c’è molta comunicazione da parte delle imprese, ma pochi fatti. È questa in estrema sintesi la denuncia contenuta nel rapporto di ConsumerLab, presentato di recente a Roma nell’ambito della seconda edizione del Congresso nazionale ""Future Respect - Imprese sostenibili, pratiche a confronto"". Il lavoro di analisi realizzato dagli esperti di ConsumerLab è stato particolarmente ampio e approfondito: hanno scandagliato i bilanci delle 1.915 principali imprese individuate da Mediobanca per capire quale sia il reale coinvolgimento delle grandi aziende sul tema delle politiche sostenibili. Ne sono emersi numeri sconfortanti: il 64,2% del totale delle imprese considerate, ovvero 1.230 aziende, non presentano il Bilancio di Sostenibilità e solo il 52,8% riserva una sezione del proprio sito Internet alla Sostenibilità.
Esaminando settore per settore, si scopre che particolarmente negativa è oggi la performance delle 76 principali imprese assicuratrici: il 72,4% non presenta un Bilancio di Sostenibilità, il 54% non riserva alcuna sezione alla Sostenibilità. Ma la maglia nera in tema di sostenibilità, secondo la ricerca di ConsumerLab, spetta al settore della cosmetica e del benessere: su 100 Imprese solo 14 pubblicano i Bilanci di Sostenibilità. Eppure si tratta, paradossalmente, di uno dei comparti che comunica utilizzando più messaggi di sostenibilità. Se colpisce e stupisce – in negativo – la disattenzione delle grandi e delle medie imprese verso pratiche concrete di sostenibilità, sorprende meno la situazione delle piccole imprese: secondo il Rapporto di ConsmerLab, meno del 9% delle Pmi italiane può oggi essere considerata impegnata nella trasformazione sostenibile, neanche il 3% redige un bilancio di sostenibilità e il 6% tratta obiettivi di sviluppo sostenibile senza poter documentare i risultati raggiunti e gli impatti realizzati. "Sul versante della sostenibilità c’è molto da fare e questo ritardo potrebbe essere un ostacolo per la corretta attuazione del Pnrr – sottolinea Francesco Tamburella, coordinatore di ConsumerLab – la cultura della sostenibilità è la risorsa strategica necessaria per superare la crisi sistemica delle strutture che organizzano la nostra vita e delle motivazioni con cui la conduciamo. Il nostro impegno è proprio quello di far conoscere alle imprese le reali opportunità dei diversi programmi e creare le condizioni per sfruttare al meglio queste opportunità. In tale direzione abbiamo deciso di coinvolgere anche le Associazioni dei Consumatori, sentinelle della comunicazione corretta e della trasparenza dei comportamenti".
La recente attenzione dimostrata dai Tribunali civili per i fenomeni di greenwashing complica ulteriormente questo quadro, rischiando di costruire per molte imprese una vera e propria "trappola della sostenibilità". Ma la sostenibilità è un trend di crescita di lungo periodo, non semplicemente un fenomeno di marketing: è necessario e urgente, dunque, riallineare dichiarazioni e azioni sostenibili. Uscendo dalla trappola, entrando (davvero) in un nuovo modello di sviluppo.
[email protected] @FFDelzio
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