I mercati vedono un futuro salato: la nostra bolletta rimarrà alle stelle

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L’INVASIONE dell’Ucraina da parte delle truppe russe ha coronato una tempesta perfetta già in atto, che da luglio scorso stava spingendo in alto i prezzi dell’energia. "I rincari sono stati determinati da un forte aumento della domanda mondiale di energia per la ripresa economica all’uscita dell’Asia dal Covid, coincisa con l’inverno molto freddo dell’anno scorso, che ha bruciato le scorte europee e italiane di gas. Fatto sta che già a dicembre l’indice di riferimento del gas toccava la cifra record di 180 euro a megawattora, mentre fino a pochi mesi prima era a 25 euro", spiega Carlo Stagnaro, dell’Istituto Bruno Leoni.

Se prendiamo i dati dell’Autorità e confrontiamo il prezzo del gas dell’ultimo aggiornamento trimestrale rispetto a un anno fa si vede bene che il prezzo è raddoppiato. La scorsa settimana i prezzi spot del gas in Olanda, considerati il benchmark europeo, si aggiravano sui 185 euro, sull’onda dei timori che Putin chiuda i rubinetti. A fine marzo vedremo le conseguenze dell’invasione russa nel nuovo aggiornamento dei prezzi dell’Autorità. Ma crescono soprattutto i futures: il prezzo di riferimento per gennaio 2023 è raddoppiato in due settimane, da 72 euro prima dell’invasione a 150 oggi, segnalando che l’aggressione di Putin ha scatenato una forte incertezza sui mercati del gas anche in prospettiva. Il gas viene importato in Italia in buona parte con contratti di lungo termine, che impegnano le aziende che li hanno sottoscritti a pagare determinate quantità minime, anche se non le consumano. E questo vale al momento per tutto il gas russo.

e. c.

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