PUNTANDO SU FONTI RINNOVABILI, efficienza energetica e riduzione dei consumi, in Italia si potrebbero tagliare a metà le importazioni attuali di gas dalla Russia. È la ricetta del think tank italiano Ecco, fondato da Luca Bergamaschi e Matteo Leonardi, due consulenti energetici provenienti da esperienze di lavoro alla presidenza del Consiglio e all’Authority per l’energia, ma attivi anche a livello internazionale, a partire dalla European Climate Foundation. Nel suo studio, Ecco spiega che è possibile tagliare il consumo di gas di circa 15 miliardi di metri cubi all’anno (equivalenti alla metà delle importazioni dall Russia e a un risparmio di 14,5 miliardi di euro ai costi attuali), facendo leva sul pieno sfruttamento delle infrastrutture esistenti e su nuovi investimenti nelle tecnologie pulite. La capacità complessiva di stoccaggio in Italia, evidenzia il think tank nel suo studio, arriva a quasi 18 miliardi di metri cubi, pari a oltre metà delle importazioni russe medie degli ultimi 5 anni, mentre i gasdotti "non russi" di Passo Gries, Mazara del Vallo e Gela sono largamente sottoutilizzati (16%, 24% e 45% rispettivamente nell’anno termico 2019-2020, secondo i dati dell’Authority per l’energia), con una capacità aggregata annuale di trasporto di oltre 100 miliardi di metri cubi, cui vanno aggiunti i 10 miliardi di metri cubi in arrivo dal gasdotto Tap, da poco operativo in Puglia. Inoltre, il grado di utilizzo dei rigassificatori in Italia (Rovigo, Livorno e Panigaglia) ha ancora un margine di aumento di circa il 20% rispetto al 2020 e una capacità aggregata annuale disponibile di circa 20 miliardi di metri cubi. "Prima di invocare la corsa a nuove infrastrutture e nuovo gas, occorre dare massima priorità a tutte le alternative al gas e allo sfruttamento delle infrastrutture esistenti", affermano Bergamaschi e Leonardi, precisando poi che un incremento di gas nazionale "non rappresenta una ...
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