Giovedì 18 Aprile 2024

Energia e Ambiente Come costruire la "città intelligente"

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IL DIGITALE DA SOLO non basta per rendere una città “intelligente”, ma è necessaria la collaborazione tra amministrazione, privati e cittadini. Dal momento che le città ospitano più del 50% della popolazione mondiale, sentiamo parlare sempre più spesso di Smart City. L’ultimo studio dell’Ocse ha evidenziato che, nel 2050, la popolazione mondiale salirà a 9,7 miliardi di persone e il 70% di vivrà nei centri urbani. È fondamentale, dunque, ottimizzare il funzionamento delle città e massimizzare l’agilità della loro gestione, in modo che siano in grado di svilupparsi al meglio, per garantire una qualità di vita elevata. L’innovazione culturale e il progresso tecnologico hanno portato alla definizione di nuovi paradigmi legati al monitoraggio ambientale e del territorio, ponendo le basi di quello che può essere definito “Smart environment”: “Ambiente smart”. Un concetto che definisce una serie integrata di azioni per lavorare sull’impatto ambientale, da ridurre, non soltanto gestendo al meglio la mobilità, ma portando innovazione anche sulle fonti di riscaldamento di abitazioni, enti pubblici e aziende, lavorando al miglioramento della raccolta dei rifiuti e perseguendo il risparmio energetico pubblico e privato. Di tutto questo si parlerà nel Digital Panel di Qn-Città future, “Non basta il digitale per rendere una città intelligente”, in streaming il 17 novembre alle 17 e 30 sulla pagina web cittafuture.quotidiano.netsmartenvironment, oltre che sugli altri siti e canali social del Gruppo Monrif e su AsviS.

Agnese Pini, direttrice di Qn-Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno introdurrà l’incontro che sarà condotto da Sandro Neri, responsabile Economia di Qn, e vedrà confrontarsi sul tema: Carla Collicelli, sociologa del welfare e della salute, associate researcher e cid ethics presso Cnr, responsabile delle relazioni istituzionali e referente del gruppo di lavoro Goal 3 di AsviS; Eleonora Mazzoni, direttrice dell’area innovazione di I-Com (Istituto per la competitività); il sindaco di Prato, Matteo Biffoni (nella foto) e Roberto Giovannini, responsabile Sostenibilità di Terna. L’incontro è realizzato grazie al sostegno di Terna, del Comune di Prato e in collaborazione con ASviS.

Gli elementi distintivi dello “Smart Environment” sono l’evoluzione culturale e quella tecnologica. Un ambiente e un territorio in cui l’unione di diverse infrastrutture e strumenti di monitoraggio o di “sensing”, già esistenti, latenti o in divenire, collaborano per permettere a profili diversi di utenti l’accesso a una serie di informazioni e temi che rappresentano le sue criticità e le sue peculiarità. In questo scenario, è possibile individuare quel livello di “intelligenza ambientale” di fatto riconducibile al concetto di “smartness”. Le soluzioni intelligenti per l’ambiente consistono in sistemi smart per la gestione della qualità ambientale, dell’irrigazione, dei rifiuti, del fotovoltaico, dell’illuminazione, della stazione meteorologica e dell’approvvigionamento idrico. L’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica e la qualità dell’ambiente nelle città.

La città di Prato ha tra i suoi obiettivi quello di diventare a tutti gli effetti una smart city e un laboratorio di smart environment. "Non si può tornare indietro dalla transizione energetica – sottolinea il sindaco Biffoni – c’è stato un forte sviluppo culturale su questo tema e ormai abbiamo introiettato l’idea di un mondo sostenibile e la necessità essere economicamente indipendenti". "La nostra sfida più importante – spiega – è portare nuove tecnologie, opportunità e prospettive all’interno del settore della manifattura tessile, uno dei più maturi, e, a questo scopo, collaboriamo con aziende, sindacati e associazioni. I nostri imprenditori possiedono un know-how molto avanzato. Siamo stati noi, del resto, che, storicamente, abbiamo inventato il riciclo della lana da indumenti usati". "Tra le nostre azioni, ad esempio – aggiunge - è prevista senz’altro il supporto alle aziende tessili per lo smaltimento dei rifiuti, un tipo di percorso che, però, va accompagnato". "Partiamo dai rifiuti, la parte più visibile e impattante – spiega -, proseguendo col dare sostegno all’utilizzo di fonti energetiche alternative. Presto arriverà in giunta una modifica al regolamento urbanistica per facilitare e ridurre i tempi di installazione degli impianti fotovoltaici per privati e aziende e siamo avanti anche con i progetti di comunità energetiche autonome che stiamo studiando insieme ad Estra, la nostra società fornitrice di energia".

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