Dieci proposte per rilanciare il Sud

LE FRAGILITÀ del Mezzogiorno rendono ancor più problematica per il presente e per il futuro, rispetto al resto del Paese, la crisi attuale determinata dalla concomitanza tra la guerra in Ucraina, la crisi energetica, gli effetti dei cambiamenti climatici particolarmente pesanti soprattutto nel Mediterraneo e la ripresa dell’inflazione. L’impatto su famiglie e imprese raffredda consumi ed attività. Il quadro che emerge dalle anticipazioni del Rapporto Svimez 2022 allarma l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che ha lanciato dieci proposte al nuovo Governo per il rilancio del Sud del nostro Paese.

Per l’Alleanza è fondamentale sviluppare e rendere permanenti i rapporti euromediterranei dando luogo ad un appuntamento annuale orientato all’attuazione dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. "Il Sud può fare leva sulla propria centralità nel Mediterraneo come hub non solo commerciale, produttivo ed energetico ma anche – sottolinea l’ASviS – di competenze e risorse umane, a condizione che la sostenibilità diventi l’indirizzo fondamentale del suo sviluppo. In questo contesto l’Economia del mare rappresenta un asset importante sia per la costa che per l’entroterra, ma richiede un investimento molto forte nelle infrastrutture per la mobilità e la logistica partendo innanzitutto dall’attuazione completa e scrupolosa del Pnrr". Per far ripartire il Sud è, inoltre, necessario avviare un piano più incisivo e duraturo nel tempo per una fiscalità che aiuti le imprese e sostenga il lavoro per i giovani e per le donne. Per aiutare il sistema industriale a resistere alla crisi e ad innovare per creare nuove opportunità di lavoro di qualità l’ASviS propone di fare leva sulle grandi imprese partecipate dallo Stato e agevolare le grandi imprese private nei loro investimenti al Sud.

Tra le proposte per il Sud figurano anche investimenti in ricerca e tecnologie per l’agricoltura e la valorizzazione del grande potenziale ambientale e culturale del Sud. La valorizzazione del Mezzogiorno passa anche da investimenti su collegamenti ferroviari e stradali sostenibili così come sulla sanità e sulle strutture scolastiche e universitarie. L’appello dell’ASviS punta, infine, a rendere il Sud l’hub nazionale e mediterraneo della produzione di energie rinnovabili.

g. p.

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