"Caro bolletta, più mercato e sostegni alle famiglie"

"DA FEBBRAIO gli aumenti del costo dell’energia si faranno sentire anche sui bilanci delle famiglie. In media si dovranno affrontare rincari in bolletta intorno al 30%, comportando maggiori spese fino a 500 euro all’anno". Il tema della ‘povertà energetica’ e della necessità di trovare contromisure al caro bollette è entrato prepotentemente nell’agenda pubblica italiana. Le conseguenze di questa situazione si sono già tramutate in una stangata per le imprese, e con le prossime bollette toccherà alle famiglie. Estra, tra gli operatori leader nel centro Italia nel settore energetico, ha subito compreso la necessità di un cambio di rotta sul tema e ha organizzato a Prato un convegno nel corso del quale ha presentato l’indagine commissionata all’istituto Piepoli dal titolo ‘La povertà energetica e le misure per fronteggiarla’. Ad analizzare il tema è il direttore generale di Estra, Paolo Abati (in basso a destra).

Abati, cosa emerge dall’indagine?

"Che in Italia abbiamo un problema e che il 76% degli italiani percepisce le bollette energetiche come la principale spesa sul proprio bilancio familiare. In termini di conoscenza delle componenti della bolletta, però, soltanto il 27% della popolazione è in grado di indicare e quantificare correttamente l’incidenza delle tasse sul totale della spesa".

Cosa dovrebbe fare il governo per contenere i rincari?

"Intanto qualcosa già è stato fatto. Sono stati ridotti gli oneri di sistema, che hanno consentito di lasciare invariati i costi fissi presenti in bolletta. In questo modo è aumentata solo la componente energia sulla scia dei rincari del mercato".

A parte invocare l’intervento delle istituzioni, cosa possono fare gli italiani per pagare meno in bolletta?

"Le famiglie devono imparare a consumare meglio. Magari investendo su elettrodomestici di ultima generazione e su impianti di riscaldamento ad alto rendimento che da soli consentono di abbassare i consumi di metano del 2030%".

Molti però si limitano ad aspettare che i prezzi scendano…

"Ed è uno sbaglio. Nei prossimi mesi il prezzo dell’energia diminuirà, ma questi rincari improvvisi si ripresenteranno in futuro. E allora ci si dovrà già fare trovare pronti".

Cosa fa Estra per aiutare le famiglie a difendersi da questi rincari?

"Abbiamo un sistema di rateizzazioni che da sempre applichiamo in favore di chi fatica a pagare le bollette. Poi c’è la tariffa famiglia che spalma i consumi su tutto l’anno, evitando così i picchi in bolletta in inverno. E infine lavoriamo sul futuro".

Che significa?

"Lavoriamo sui territori costruendo fra bambini e adolescenti la consapevolezza che l’energia non è una risorsa illimitata e che quindi è necessario un uso consapevole. Se vogliamo consumare meno e aiutare l’ambiente dobbiamo formare le nuove generazioni".

Cosa chiedete al governo?

"La liberalizzazione completa del mercato sul fronte vendita. Chiediamo che le aziende siano messe in grado di operare in un mercato concorrenziale e non drogato da operatori e gestori che non si comportano bene. Serve più vigilanza sul mercato, anche a tutela degli stessi clienti. E infine di rendere più facile l’accesso alla produzione e all’importazione di energia".

E per le famiglie?

"Di intervenire sulle fasce più deboli della popolazione per garantire a tutti di potere pagare le bollette. Se le aziende non avessero il rischio di ritrovarsi con crediti difficili da incassare, sarebbero in grado di calmierare le tariffe per tutti. Noi applichiamo numerose rateizzazioni, ma l’allungamento nei tempi di incasso provoca una diminuzione di circolante che incide poi sulla disponibilità finanziaria delle aziende necessaria ad intervenire sui vari fronti".

Come si viene fuori dalla povertà energetica?

"Bisogna abbassare i costi di produzione, usare fonti rinnovabili e non inquinanti, e aprirci a tutto ciò che può portare a una riduzione dei consumi. Ad esempio, sulle reti c’è grande spreco. La notte i consumi sono più bassi, eppure le centrali non si fermano. Queste dispersioni vanno limitate".

Quali sono le previsioni per il 2022 sul fronte energetico?

"I prezzi scenderanno. Già ora c’è un calo rispetto alle punte raggiunte a fine 2021. Poi, con la fine del periodo invernale ci sarà un’ulteriore diminuzione dei costi. Diciamo che i prezzi saranno in linea col periodo pre-pandemia. Quindi non saranno altissimi, ma pur sempre sostenuti".

Quindi che fare?

"Serve che l’Europa armonizzi i vari aspetti che caratterizzano il mercato del gas metano. E serve un coordinamento delle politiche energetiche nell’area Ue. Inoltre dovrebbe aumentare la produzione nazionale. Tutti temi sui quali vedo che il premier Draghi si sta spendendo in prima persona".

Estra che farà nel 2022?

"Staremo attenti a continuare a innovare, a tutelare le famiglie e l’ambiente, e siamo molto interessati alle comunità energetiche: un tema sul quale stiamo già lavorando".

Stefano De Biase

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