Sostenibilità alimentare: come farla realmente

Anche quello che mangiamo ha un impatto con l'ambiente: ecco come avere un regime alimentare sostenibile

La dieta sostenibile

La dieta sostenibile

Sostenibilità è una parola di cui si parla sempre più frequentemente ed è un concetto che si applica a tanti aspetti della vita. Non è sempre facile adottare abitudini sostenibili; spesso sono presentate come rinunce necessarie per la salvaguardia dell’ambiente, dopo che decenni di consumismo sfrenato, considerato indispensabile per la crescita economica, hanno prodotto danni enormi.Per quanto riguarda la sostenibilità alimentare, occorre sottolineare che si tratta prima di tutto di una scelta da fare per se stessi. Non deve essere considerata un’imposizione, o una rigida legge morale.Nutrirsi nel modo giusto è fondamentale, e richiede il giusto approccio.

Dieta sostenibile: di cosa parliamo?

Una dieta è considerata sostenibile se è nutriente, sana, sicura e con un basso impatto ambientale. Non è più tempo di associare il termine dieta, che deriva da una parola greca che significa “stile di vita”, a regimi dimagranti spesso mortificanti.Ecco qualche suggerimento per adottare un’alimentazione sostenibile. Mangiare regolarmente prodotti di origine vegetale, possibilmente provenienti da coltivazioni locali, evitando il più possibile frutta e verdura fuori stagione. Non è per niente sostenibile acquistare prodotti provenienti da paesi lontani, che hanno viaggiato su aerei cargo per migliaia di chilometri o che sono cresciuti in serre che consumano grandi quantità di energia, con il risultato di essere poco saporiti e poco nutrienti.Ormai è nota la raccomandazione di mangiare ogni giorno cinque porzioni, tra frutta e verdura, ma a cosa corrisponde una porzione? A un frutto di media grandezza (ad esempio una mela o un’arancia), una manciata di frutti piccoli (come le fragole o le more), un paio di albicocche o di susine. Una porzione di verdura corrisponde a circa 50 gr di insalata o mezzo piatto di verdure. Se si pranza o cena con una bella insalata mista si raggiunge facilmente la porzione di verdura giornaliera consigliata.

Prediligere farine e cereali integrali e di vario tipo

Riso integrale, orzo, farro, avena, segale hanno ottimi valori nutrizionali. Le farina bianche, quelle di tipo “0” e “00” sono più raffinate, e i cibi con cui si preparano sono in genere poco sazianti e meno nutrienti. Ecco perché chi fa colazione al bar in genere ha fame anche solo dopo un paio d’ore.

Mangiare regolarmente i legumi.

Ceci, fagioli, lenticchie, piselli, soia, taccole, fagiolini (che sono consumati con il baccello e considerati verdure ma che appartengono alla famiglia delle leguminose) non dovrebbero mai mancare da una dieta sana e sostenibile. Anche le arachidi rientrano tra i legumi, e sono perfette come spuntino a qualsiasi ora del giorno. Oggi si trovano sul mercato arachidi coltivate in Italia, perciò si possono considerare sostenibili anche loro, dato che coltivarle non richiede grande quantità di acqua. Mangiare legumi permette di assumere una buona quantità di proteine e l’ideale è mangiarli due o tre volte a settimana, anche come piatto unico.

Evitare il più possibili il consumo di cibi confezionati e troppo processati

Questi cibi contengono troppi zuccheri, troppo sale, troppi grassi, spesso saturi (nemici della salute). Per cibi processati s’intendono quelli lavorati a livello industriale, con troppi ingredienti, che si conservano a lungo. Fanno parte di questa categoria biscotti e merendine, sughi, primi piatti pronti e surgelati come i risotti e le lasagne, solo per citarne alcuni. Consumarli una volta ogni tanto può andare bene, mangiarli regolarmente no.

Limitare il consumo di carne e di insaccati

Il consumo di carne è al centro di un dibattito etico in cui difficilmente è possibile trovare un punto d’incontro. A prescindere dalla domanda se sia giusto o no mangiare gli animali, gli allevamenti intensivi hanno un enorme impatto ambientale, in termini di emissioni di gas e di consumo idrico. Inoltre, studi hanno rivelato che la quantità di mangime, costituito prevalentemente da cereali, destinato agli animali d’allevamento, basterebbe a sfamare le popolazione dei paesi più poveri del pianeta. Sono sempre di più le persone che scelgono l’alimentazione vegetariana o vegana, ma farlo senza esserne davvero convinti sarebbe un errore che probabilmente porterebbe a un dietrofront dopo poco tempo. Meglio un approccio più flessibile, e consumare carne tre volte la settimana, come consigliato dai nutrizionisti, scegliendola di buona qualità ed eventualmente concedendosi solo ogni tanto il famoso cibo spazzatura dei fast food, in caso lo si apprezzi.Si dice che sia la dose a fare il veleno, quindi non è la fine del mondo, nel vero senso della parola in questo caso, concedersi di tanto in tanto un cibo non sano ma appagante.

Eliminare le bevande gassate e i succhi di frutta

Sono l’equivalente del cibo spazzatura, ma in stato liquido, in poche parole. Ricche di zuccheri, troppi, di aromi artificiali, spesso con quantità di frutta quasi inesistenti, se proprio non si riesce a fare a meno di questo tipo di bevande, è meglio non tenerle in casa, ma consumarle solo al bar o al ristorante, una volta ogni tanto.Una vita frenetica, scandita da molti impegni, in genere influisce negativamente sull’alimentazione. Si tende a consumare di più cibo già pronto, a mangiare in ristoranti e fast food, a saltare i pasti o a mangiucchiare più volte al giorno. Non è facile cambiare abitudine all’improvviso e decidere di mangiare sano. A volte lo si fa per esigenze di salute o per perdere peso, ma senza convinzione. Il cibo dovrebbe essere considerato come un carburante. Se non si introduce nel proprio corpo quello giusto, il corpo non funzionerà in modo efficiente.Uno stile di vita sano, per se stessi e per l’ambiente, parte proprio dall’alimentazione.