Giovedì 18 Aprile 2024

Solvay accelera sulla sostenibilità: sicurezza per comunità e territorio

Al lavoro su progetti e riorganizzazioni che aumentino il valore del tessuto sociale nel rispetto delle norme. Fondamentali le sinergie del gruppo con le istituzioni locali e gli enti tecnici per un’integrazione strategica

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Sicurezza dei lavoratori e della collettività e integrazione con il territorio. Priorità con l’obiettivo condiviso della sostenibilità. Proprio in quel territorio, Rosignano (provincia di Livorno), dove tutto ha avuto inizio nel 1912. Fu in quell’anno che l’area del comune venne scelta quale primo insediamento produttivo di Solvay in Italia. Ernest Solvay aveva fondato in Belgio nel 1863 la Solvay & C.ie, due anni dopo aver brevettato l’innovativo processo produttivo del carbonato di sodio.

Rosignano fu scelta per la sua posizione strategica: vicina ai siti estrattivi delle materie prime necessarie per la produzione di soda, quali il salgemma di una miniera della Val di Cecina edil calcare delle cave di San Carlo. Sulla decisione ha influito anche la presenza della via Aurelia e della dorsale ferroviaria tirrenica.

Dalla sua nascita, il sito integra diversi impianti produttivi e filiere industriali, progettate per essere sinergiche nell’utilizzo di risorse e servizi e condividere gli obiettivi di minimizzazione degli impatti ambientali, grazie all’adozione delle migliori tecnologie disponibili. Attualmente lo stabilimento industriale di Rosignano è guidato da Nicolas Dugenetay che qui ricopre il ruolo di direttore.

Oggi il gruppo Solvay è attivo in 63 Paesi nei settori dei materiali avanzati e delle specialità chimiche, con 98 siti e una forza lavoro di 21.000 persone. In Italia è presente dal 1912 con lo storico insediamento di Rosignano. Nei suoi sei stabilimenti italiani produce ed esporta prodotti chimici fondamentali per molti comparti industriali innovativi. La società è da sempre identificata dal grande pubblico attraverso lo storico ’Bicarbonato di Sodio Solvay’.

"Il parco industriale, che ha una grandezza di 200 ettari – informano dal gruppo Solvay – , ospita 6 aziende (oltre a Solvay, abbiamo anche Ineos, Inovy, Engie, Officina2000 e Siad), 1.000 persone e circa 600 collaboratori delle ditte esterne. L’insediamento industriale integra diversi impianti produttivi e filiere che lavorano in maniera sinergica nel rispetto di valori condivisi: salute e sicurezza dei collaboratori, della comunità e del territorio". Oggi il parco è un polo di innovazione all’interno del quale le attività produttive, di ricerca e sviluppo sono interconnesse con le migliori tecnologie disponibili, con l’obiettivo comune della sostenibilità.

Le aziende del parco industriale si reinventano e investono in progetti che puntano a sviluppare e migliorare le proprie attività industriali, fondamentali per vari settori. A livello locale ne consegue la creazione costante di un valore aggiunto complessivo a beneficio di tutto il tessuto economico e anche sociale. "Le società del parco – fanno sapere ancora dalla società – lavorano nel rispetto delle normative e in piena sinergia con istituzioni ed enti tecnici per una concreta e continuativa integrazione nel territorio".

Sempre per testimoniare l’importanza del rapporto con la realtà locale di Rosignano, Solvay ha messo in cantiere per il prossimo fine settimana un open day, "Il futuro ha le porte aperte". L’iniziativa si svolgerà sabato 22 e domenica 23 ottobre (dalle 10 alle 18).