Smemoranda acquisita da Giochi Preziosi: si punta al rilancio del mitico diario-agenda

L'azienda fondata da Gino e Michele messa in crisi da Covid, registro elettronico e prezzi alle stelle di energia e materie prime

Smemoranda

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Era stato travolto dalla crisi durante la pandemia, quando la diffusione di dad e smart working hanno radicalmente cambiato, da un giorno all’altro, il modo di studiare e lavorare. Il gruppo Smemoranda, fondato da Luigi Vignali, Michele Mozzati (in arte Gino e Michele) e Giancarlo Bozzo, cui fa capo il marchio della celebre agenda, era in perdita già dal 2020. Trascinata ancor più a fondo dai rincari dell’energia e, soprattutto, dagli aumenti record della carta nell’autunno del 2022, a fine anno la holding era stata ammessa alla procedura di concordato preventivo.

Poi, un paio di giorni fa, la buona notizia: i diari e le agende Smemoranda sono entrate nell’orbita di Giochi Preziosi. La storica multinazionale italiana del giocattolo ha siglato, infatti, un contratto di licenza relativo al marchio Smemoranda per la realizzazione, la produzione e la commercializzazione dei prodotti. Non sono stati resi noti i dettagli dell’accordo, ma l’azienda ha assicurato che diari e agende saranno nuovamente presenti sui banchi di scuola. L’obiettivo è salvaguardare e dare nuova vita a un marchio che rappresenta più di 40 anni di storia italiana.

Smemoranda: un mito per più generazioni

Dal 1979 – o meglio, dal 1978, anno di lancio della cosiddetta ‘edizione 1’ - l'agenda Smemoranda pubblica in maniera innovativa, nelle proprie pagine, articoli, opinioni, saggi, notizie, poesie, canzoni, quiz, disegni e vignette, come un vero e proprio tabloid annuale. L’idea era trasformare una semplice agenda a quadretti in qualcosa di diverso: un collettore di contenuti positivi, un concatenarsi di racconti intorno a un tema ogni anno diverso, riflessioni e sketch veicolati in un linguaggio adatto ad adolescenti e giovani di allora. La scelta editoriale ha assicurato un successo largo e duraturo tra le giovani generazioni, in particolare fra coloro che, negli anni Novanta e primi Duemila, occupavano i banchi delle scuole superiori. Da Federico Fellini a Gualtiero Marchesi, da Roberto Benigni a Giampaolo Pansa, da Jovanotti a Luciano Ligabue, si contano oltre 300 collaboratori di Smemoranda dall’inizio della sua pubblicazione. Tre le firme più importanti, svariati comici e disegnatori satirici italiani (Altan, Banda Osiris, Frago Comics, Franca & Toti, Fusi, Galep, Ganelly, Giannelli, Staino, solo per citarne alcuni), ma anche personalità di ogni campo: sportivi, medici, attori, scienziati, professori, registi, poeti.

Le ragioni del successo

Ma il vero valore aggiunto di Smemoranda è stato certamente nel suo presentarsi, ai ragazzi e alle ragazze di allora e di oggi, come una sorta di ‘bacheca’ giornaliera su cui annotare, scrivere o disegnare tutto ciò che passava per la testa: un vero e proprio antenato dei social network, che però non era pubblico, anzi. La paura costante era che finisse nelle mani sbagliate: quelle dei genitori, ad esempio, ma anche di qualche compagno di scuola ficcanaso. E, a proposito di banchi di scuola, spesso proprio sui banchi avvenivano delle curiose sfide tra chi personalizzava la propria Smemoranda in maniera più originale, rendendola più o meno voluminosa a seconda di ciò che trovava posto fra le sue pagine: dai biglietti del primo viaggio in treno senza mamma e papà ai sottobicchieri del pub dell’ultima uscita, dai ticket dei concerti alle fototessere scattate al self-service durante una giornata di sciopero. Spesso, a fine anno ci si ritrovava davanti a una vera e propria ‘fisarmonica’, accomodata alla meglio con più giri di scotch e ricoperta di adesivi di ogni cenere. Smemoranda fu ideata ed è tuttora pubblicata in una duplice versione editoriale: a 16 mesi (l'edizione scolastica) e a 12 mesi (l'edizione tradizionale). Da qualche anno ne esiste anche una versione specifica per l’università.

Il gruppo Giochi Preziosi

Multinazionale italiana con oltre 40 anni di storia, il gruppo Giochi Preziosi è attualmente uno dei maggiori player europei nel settore del giocattolo tradizionale. Ha vendite dirette nei 6 maggiori paesi europei e in Turchia, operazioni in Estremo Oriente e accordi di distribuzione in tutto il mondo. Detiene inoltre accordi di franchising con circa 400 negozi di giocattoli in Italia, operanti con il proprio marchio ‘Giocheria’. Negli ultimi due anni ha aperto 5 negozi diretti nelle principali città italiane con il marchio ‘Giochi Preziosi’ e ‘Giocheria’.

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