Sigarette elettroniche usa e getta. Le svapo: nuova moda, i suoi pro e i contro

Da pochi mesi si possono trovare sugli scaffali delle tabaccherie e non solo in quelli specializzati

Bologna, 28 febbraio 2023 - Entrando in tabaccheria sono in bella vista, accanto alle caramelle o ai biglietti del Gratta e Vinci. Sono le sigarette elettroniche usa e getta, in commercio da pochi mesi ma che sono già diventate una moda, soprattutto fra i più giovani o per chi è nel limbo dello smettere di fumare sigarette e tabacco ma non riesce ancora a dire un definitivo “basta”.

Sigarette elettroniche, pro e contro (Imagoeconomica)
Sigarette elettroniche, pro e contro (Imagoeconomica)

Le svapo

Le e-cig usa e getta (rinominate svapo), funzionano con un liquido a base di nicotina che viene riscaldato producendo aerosol. Il vapore che si forma viene inalato proprio come succede con le tradizionali sigarette elettroniche ma, a differenza di queste, non possono essere ricaricate perché sono appunto monouso. Di solito hanno tra i 400 e gli 800 ‘puff’ - tiri - e poi si esauriscono. Il prezzo può variare dagli 8 agli 11 euro e, solo in America, le utilizza un ragazzo su 4.

Anche dal tabaccaio

La novità delle sigarette elettroniche usa e getta è che si possono, come abbiamo detto, trovare dal tabaccaio e non solo quindi dai rivenditori autorizzati di sigarette elettroniche. Questo rende appetibile il prodotto anche ai normali consumatori e-cig non usa e getta che si trovano in ‘emergenza’ quando esauriscono il liquido con cui ricaricare la propria svapo.

Quanti sono gli svapatori in Italia

Ufficialmente secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore della Sanità gli svapatori sono il 2,4 per cento della popolazione, pari un milione e duecentomila persone e la maggior parte di loro sono fumatori duali cioè fumano anche sigarette tradizionali (spesso nel tentativo di smettere di fumare sono finiti a usarle tutte e due). Oltre il 70% dei fumatori di e-cig sceglie quelle con nicotina. Esiste poi il dato sommerso degli adolescenti che sfuggono dalle statistiche ufficiali: non potrebbero utilizzare le sigarette elettroniche, ma lo fanno lo stesso.

Creano più dipendenza

Uno studio del New England Journal of Medicine ha evidenziato che le nuove sigarette elettroniche, molte delle quali contengono sali di nicotina, provocano quattro volte più dipendenza rispetto alla nicotina contenuta nelle sigarette tradizionali e rappresentano così la porta di ingresso per il vero tabacco. I sali di nicotina vengono assorbiti infatti più velocemente rispetto alla nicotina contenuta nelle sigarette tradizionali e raggiungono rapidamente il sistema nervoso centrale. 

Il danno ambientale

Oltre ai danni alla salute, le sigarette usa e getta hanno un grandissimo impatto ambientale rispetto alle ‘cugine’ ricaricabili e alle sigarette tradizionali. Avendo una vita limitata, dopo due giorni la svapo è inutilizzabile. Sulle confezioni è indicato che andrebbero smaltite insieme alle batterie usate o ai rifiuti elettronici, ma spesso - anzi, quasi sempre -  vengono gettate nell’indifferenziata o per strada. Secondo Material Focus, un’organizzazione senza scopo di lucro, ogni settimana nel Regno Unito vengono buttati via 1,3 milioni di vaporizzatori monouso. Le 10 tonnellate di litio contenuti nei dispositivi buttati potrebbero caricare 1200 veicoli elettrici all’anno. Secondo l’Huffington Post,  in Italia finiscono buttate via sigarette elettroniche per 4 tonnellate di litio, quanto basta per realizzare 400 batterie di auto elettriche. Stando a valutazioni dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), nel nostro Paese nel 2022 le vendite di sigarette elettroniche potrebbero rappresentare il 20% della quota dei prodotti liquidi da inalazione. Al 30 settembre 2022, in Italia sono state commercializzate più di 27 milioni di sigarette elettroniche usa e getta.

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