
Andrea Orcel, 61 anni, amministratore delegato di Unicredit dal 2021
Luce verde del governo all’Ops di Unicredit su Banco Bpm. Ma a certe condizioni. E con il mal di pancia di Forza Italia, che ha fatto mettere a verbale le "grosse riserve sulla base giuridica della Golden Power". La nota ufficiale di Palazzo Chigi parla di "tutela di interessi strategici per la sicurezza nazionale". Tra i paletti fissati dall’esecutivo, le sedi e il perimetro dell’eventuale cessione di sportelli, mentre sarebbero più sfumate le possibilità di un intervento anche sul personale e sugli equilibri della governance. Altro tema centrale, secondo indiscrezioni, quello relativo alla presenza di Unicredit in Russia, con la richiesta di uscire dal Paese al più presto. Nel corso degli incontri con i tecnici del comitato di Palazzo Chigi era stato approfondito anche il tema della partecipazione di Piazza Gae Aulenti in Commerzbank, per il timore che, in caso di una futura aggregazione, il cuore del gruppo possa spostarsi verso la Germania. Unicredit ha definito le prescrizioni "non chiare nel merito".
L’ipotesi del via libera condizionato era circolata nei giorni scorsi e non ha impedito a Standard & Poor’s di alzare il rating di Unicredit da “BBB” a “BBB+”, con outlook “positivo”, valutando la banca potenzialmente idonea a ricevere un rating superiore a quello sovrano: "Ciò dipenderà anche dalla configurazione finale della banca e dal suo bilancio in seguito all’esito delle potenziali transazioni con Bpm e Commerzbank".
L’Ops di Unicredit su Banco Bpm partirà il 28 aprile per concludersi il 23 giugno ed è soggetta a condizioni che consentirebbero alla banca guidata da Andrea Orcel di ritirarsi dall’operazione dopo che Piazza Meda ha modificato i termini dell’Opa su Anima, con il prezzo alzato a 7 euro e la rinuncia ai benefici patrimoniali del ‘Danish Compromise’.
Intanto, su un altro tavolo del risiko bancario italiano, ieri il 99,9% dei soci di Bper in assemblea ha votato a favore dell’aumento di capitale finalizzato all’Ops sulla Popolare di Sondrio. Un’indicazione chiara all’ad Gianni Franco Papa di andare avanti in un’operazione che Carlo Cimbri, presidente di Unipol e azionista di entrambe con poco meno del 20%, definisce "nozze naturali", mentre Il dg Mario Alberto Pedranzini e il cda di Sondrio l’hanno bollata come "non sollecitata, né preventivamente discussa o concordata" e l’associazione dei piccoli azionisti la considera "ostile". Papa ha ringraziato gli azionisti, ribadendo che l’operazione ha l’obiettivo di "consentire ulteriore crescita e sviluppo alla banca e di creare sempre più valore a beneficio di tutti gli stakeholders".