Spesa oggi a rischio per lo sciopero del personale dei supermercati

Domani e il 19 dicembre i lavoratori della grande distribuzione incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto

Un carrello della spesa

Un carrello della spesa

Roma, 6 novembre 2015 - Se pensavate di fare la spesa per la settimana proprio domani, meglio che cambiate idea. Infatti, non è detto che troviate qualcuno al supermercato visto che domani e il 19 dicembre è previsto lo sciopero dei lavoratori della grande distribuzione e delle cooperative. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, avrà ripercussioni su molte delle principali catene: da Ikea a Decathlon, dalla Coop alla Rinascente, fino a Upim, Oviesse, Carrefour, Coin. Braccia incrociate dunque in tutta Italia per commessi, cassieri, magazzinieri e capireparto per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto dal 2013.

Nel mirino ci sono soprattutto le aziende aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa, a cui si chiede di sbloccare le trattative per i rinnovi. Al grido di #Fuoritutti, sindacati e lavoratori, si legge in una nota della Filcams, "sono pronti a dare il via ad una lunga battaglia" per difendere diritti e salario di fronte a turni di lavoro sempre più pesanti, con aperture tutti i giorni, anche domeniche, festivi e notturni. In assenza di segnali positivi dopo l'appuntamento di domani, un'altra giornata di sciopero unitario è in programma per il 19 dicembre. Dal canto suo Confesercenti fa sapere che nel suo caso il negoziato "è ancora aperto" e lamenta che la proclamazione dello sciopero "non ha tenuto in debita considerazione" la sua disponibilità a proseguire il confronto.

Migliaia i supermercati e i negozi di ogni dimensione interessati. In Toscana, le lavoratrici e i lavoratori del commercio saranno a Firenze in un unico presidio davanti alla Prefettura; così come ci sarà un unico concentramento regionale delle Marche in piazza Roma ad Ancona, e a Bolzano per il Trentino Alto Adige. Vicenza sarà la città punto di riferimento per le mobilitazioni regionali del Veneto. Singoli presidi in tutte le città in Emilia Romagna cosi come a Milano, Torino, Palermo, Napoli, Roma, dove gli addetti del settore si riuniranno davanti i centri commerciali più importanti e i punti vendita strategici delle città.

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