Mercoledì 24 Aprile 2024

Sciopero benzinai, confermato lo stop per il 25 e 26 gennaio. Le modalità

Ridotto da 60 a 48 ore come chiesto dal Garante. Le sigle sindacali: "Delusi dall'incontro con il governo. Restano irrisolti problemi strutturali"

Roma,l 19 gennaio 2023 - Nessun passo indietro. I benzinai confermano lo sciopero  del 25 e 26 gennaio, ma si adeguano alla richiesta del Garante e lo riducono da 60 a 48 ore. La serrata avrà dunque luogo dalle ore 19 di martedì 24 alle 19 di giovedì 26. La chiusura, spiegano le associazioni, prevede anche lo stop dei distributori self service, ma saranno garantiti dei servizi minimi essenziali con un determinato numero di stazioni di servizio in funzione sia nelle città sia sulle reti autostradali. 

Alcuni dei rappresentati delle sigle sindacali dei benzinai (Ansa)
Alcuni dei rappresentati delle sigle sindacali dei benzinai (Ansa)

Leggi anche: Sciopero benzinai: chiusi anche i self service. Quando e perché scatta lo stop

La decisione è stata presa dalle sigle sindacali dopo un altro incontro con il governo presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. "Non abbiamo visto le aperture che ci erano state prospettate - dichiara Giuseppe Sperduto, presidente di Faib Confesercenti -. C'è l'abbiamo messa tutta per non dare disagi ai cittadini, ma il governo ha deciso diversamente e il ministero fa marcia indietro sulle promesse avanzate alle associazioni nei tavoli precedenti. Vogliamo incontrare la Meloni".

"Lo sciopero è confermato", gli fa eco Roberto Di Vincenzo, presidente Fegica, in conferenza stampa. "Abbiamo incontrato il ministro (Adolfo Urso, ndr) al quale dobbiamo dare atto di aver tentato di trovare una soluzione - continua -. Il testo del decreto è già incardinato in commissione e intervenire sarebbe stato difficile. Siamo l'unica categoria a dover comunicare il prezzo, inoltre rimangono irrisolti i problemi strutturali, questo è un settore che si deve ristrutturare, noi siamo l'unica possibilità per accelerare sul piano della transizione energetica". "I gestori hanno l'obbligo di comunicare all'Osservatorio ogni variazione di prezzo al massimo ogni otto giorni, nel caso di variazioni anche prima di 8 giorni", aggiunge.

"Non è con un cartello che si possono risolvere i problemi, è un cartello che fa tutto tranne che dare trasparenza", spiega Massimo Terzi, presidente di Anisa-Confcommercio. "Ci aspettavamo altro per poter revocare lo sciopero ma le condizioni non sono cambiate - dice il presidente di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi -. C'è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma è rimasto l'obbligo del cartello e il messaggio che passarà è che noi siamo una categoria da tenere sotto controllo. Fino all'ultimo siamo pronti a trovare una intesa - conclude - c'è ancora spazio di manovra ma non possiamo revocare lo sciopero, i cartelli creeranno problemi e non garantiscono trasparenza".

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