
Roma, 4 novembre 2023 - Con la stagione invernale alle porte è giusto fare due conti sugli aumenti dei prezzi delle risalite e degli skipass, e il responso gela. Infatti l'effetto dell'inflazione non ha risparmiato lo sci alpino facendo lievitare il costo di tutto, dagli hotel all'attrezzatura, fino alle tariffe per gli impianti.
Funivie, cabinovie, seggiovie e sciovie più o meno apriranno tra l'ultimo fine settimana di novembre ed il primo di dicembre. E subito con sci in spalla e scarponi ai piedi si affronteranno, prima delle piste rosse, i nuovi tariffari degli skipass dei comprensori sciistici, che presenteranno un sensibile aumento dei prezzi.
Il boom dei costi riguarderà sia degli abbonamenti stagionali che le tessere giornaliere. Con l'unica scappatoia dell'acquisto online per ottenere un piccolo sconto. Rispetto alla scorsa stagione si parla di aumenti medi intorno all'8%, con picchi anche fino al 25%.
Ad esempio lo skipass principe, il Dolomiti Superski, che offre 1.200 chilometri di piste in 12 diverse zone sciistiche tra Alto Adige, Bellunese e Trentino, ha alzato i prezzi dell'8% per giornalieri e plurigiornalieri, e del 3,9% per gli stagionali. Ad esempio il giornaliero 'Dolomiti Superski' per le vacanze natalizie, o da fine gennaio al primo aprile, ad un adulto costerà 80 euro. Lo stagionale arriverà a 925 euro (Solo 620 a partire dai 9 anni). Ma perché? Tra le cause principali pesano l'incremento dei costi energetici e di manutenzione degli impianti di risalita.
Secondo lo studio dell'Osservatorio Skipass Panorama Turismo questi rincari avranno inevitabili ricadute su tutta la filiera della neve, dalle strutture alloggiative alla ristorazione, dalle scuole di sci al noleggio attrezzature, arrivando al 25% in più in alta stagione.
A Cortina d'Ampezzo e Plan de Corones, inserite nel Dolomiti Superski, ma comprensori autonomi, in alta stagione lo skipass costa 74 euro (67 in bassa). A Carezza e Val di Fassa in alta stagione 70 euro (63 in bassa). A Obereggen, stazione sciistica vicino a Bolzano, Val di Fiemme e Civetta (Alleghe), il prezzo è di 66 euro in alta e 60 in bassa stagione. A Madonna di Campiglio varia da 72 a 79 euro mentre a San Martino di Castrozza-Passo Rolle il è 64 euro in alta stagione, e 58 in bassa.
Nel Friuli Venezia Giulia l'aumento è stato contenuto: da 39,5 euro a 44 in alta stagione, con la novità si un fisso di 10 euro per junior dagli 8 anni ai 18.
Aumenti di skipass e risalite che riguardano anche la Valle d'Aosta, che segue un trend iniziato l'anno scorso. Nel comprensorio Monterosa Ski il giornaliero va da un minimo di 38 euro a un massimo di 65 (l'anno scorso erano 60), a secondo dell'anticipo con cui avviene l'acquisto e della giornata selezionata per lo sci.
A cavallo tra Valle d'Aosta e Piemonte, nelle valli di Champoluc-Frachey, Gressoney-La-Trinité e Alagna, dove la stagione dura dal primo dicembre prossimo al 14 aprile 2024, a La Thuile lo skipass giornaliero sale a 55 euro (rispetto ai 46,5, o 51 in alta stagione dell'inverno 2022-2023). A Pila si va dai 50 a 53 euro. Costi lievitati anche a Courmayeur da 56 a 59 euro e ancor di più in 'altissima stagione': da 61 a 65. Cervinia che ha già aperto la stagione il 14 ottobre, il giornaliero arriverà a 59 euro (Lo scorso anno era 51), mantenendo l'alta stagione a 57.
Lo skipass stagionale per gli impianti della Valle d'Aosta è salito a 1.370 euro (84 euro in più rispetto alla stagione 2022-2023) mentre quello esteso anche al comprensorio di Zermatt (Svizzera) a 1.617 euro (99 in più). Mentre le 11 piccole stazioni l'Associazione valdostana hanno mantenuto lo skipass a 100 euro, portando le giornate da 5 a sei giornate.
Esborsi importanti, ma solo per i turisti: nelle stesse stazioni i residenti in Valle d'Aosta possono sciare con uno stagionale a 200 euro.
Infine a Bormio fino al 22 dicembre il costo è di 24 euro per adulto, poi diventerà 47,60 durante le festivit, scendendo dopo ai 40 euro.
E se proprio si vuole risparmiare c'è l'Appennino: ad esempio a Corno alle Scale, località tosco-emiliana dove ha mosso i primi passi Alberto Tomba, per il secondo anno consecutivo non ci saranno aumenti.
Sconsigliabile anche la fuga all'estero: aumenti sensibili in media si registrano in Austria, +11,2%, sui Pirenei, +9,1%, in Francia, +6,8%, e in Svizzera, +2,9%.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro