
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Roma, 10 giugno 2025 – Altolà alla scalata di Commerzbank da parte di UniCredit. Un no secco e deciso all’operazione viene ribadito dal cancelliere tedesco Friedrich Merz che questa volta mette nero su bianco la sua contrarietà all’acquisizione da parte della banca italiana. L'approccio "non concordato e ostile" di UniCredit "non è accettabile", scrive in una lettera ufficiale indirizzata al presidente del comitato aziendale Sascha Uebel e alla sua vice Nina Olderdissen, ribadendo l'impegno dell'esecutivo per una Commerzbank "forte e indipendente".
Il ceo di UniCredit Orcel ha già in mano circa il 30% della banca tedesca e attende che le resistenze di Merz si attenuino per aprire il dialogo e portare a casa la partita. Ma il cancelliere tiene il punto: "Condivido l'opinione del ministro delle Finanze secondo cui un approccio non concordato e ostile come quello del gruppo UniCredit non è accettabile”, scrive nella missiva. E aggiunge: “Ciò è particolarmente vero se si tratta di una banca di rilevanza sistemica come Commerzbank".
Il governo federale, rimarca, vuole una Commerzbank "forte e indipendente". "Posso assicurarvi che il governo federale, e io personalmente, prendiamo molto sul serio i timori da lei descritti sia per quanto riguarda l'indipendenza di Commerzbank che per quanto riguarda il futuro della Germania come centro economico e finanziario”, si legge in un altro passaggio della lettera. E ancora: “Commerzbank non è solo una delle grandi banche d'Europa e come tale è di rilevanza sistemica; è anche una banca leader nel finanziamento delle pmi tedesche nelle sue attività commerciali in patria e all'estero".
Lo stop del cancelliere tedesco rischia di influenzare una delle mosse cardine nella strategia del sistema bancario italiano, dove Unicredit è impegnata, oltre che sul fronte Commerzbank, anche in operazioni con Banco Bpm e Alpha Bank. La sfida, in un’epoca a dir poco tumultuosa tra dazi e tassi d’interesse in discesa, è quella di dar vita a un player europeo che sia in grado di competere con i giganti di Asia e Stati Uniti. E le manovre di Unicredit vanno in questa direzione, l’obiettivo è quello di affermarsi come uno dei principali riferimenti bancari del Vecchio Continente.