Martedì 23 Aprile 2024

Scadenze fiscali dicembre 2020: tutte le proroghe

Il 16 dicembre va pagata l'Imu, ma sono tantissime le proroghe e i rinvii degli iadempimenti e dei versamenti delle imposte per i contribuenti e le Partite Iva danneggiate dall'emergenza Covid

Scadenze fiscali, foto generica

Scadenze fiscali, foto generica

Roma, 15 dicembre 2020 - A dicembre non c'è solo il saldo dell'Imu per il Fisco. Ma la pandemia ha cambiato anche le scadenze di fine anno che, tradizionalmente, tra versamenti, adempimenti contabili, ravvedimenti e dichiarazioni, portavano i contribuenti e le imprese a un vero proprio tour de force fiscale. Quest'anno, infatti, sono tanti i soggetti esentati: il governo, con i decreti Ristori, ha cercato di dare respiro ai settori e alle attività che hanno dovuto fermarsi e hanno subito perdite economiche a causa della pandemia. 

L'Imposta municipale unica

Partiamo subito con il piatto forte: il versamento del saldo Imu, che ha inglobato definitivamente la Tasi, non ha subito particolari modifiche, ed è confermato per il prossimo 16 dicembre. Il contribuente medio, come un dipendente con altri immobili oltre quello dove abita, ad esempio, deve osservare quel termine e aprire il portafoglio. I vari decreti del governo, però, hanno escluso dalla seconda rata Imu 2020, il settore del turismo e dello spettacolo: dunque gli stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, le terme, gli alberghi, le pensioni e gli immobili destinati alle attività ricettive, ma anche i teatri e i cinema, le discoteche e le strutture utilizzate per eventi fieristici e manifestazioni.  L'esonero per alcune di queste categorie – teatri e cinema in particolare – sarà esteso anche al 2021 e 2022 (ma serve l'ok della Commissione europea). Anche i pubblici esercizi e le attività economiche nelle zone rosse o che abbiano subito determinate chiusure dovute al lockdown non devono pagare la seconda rata Imu. Ma ci sono delle condizioni da rispettare: i proprietari dei muri devono essere anche gestori delle attività in questione o comunque – novità contenuta nell'ultimo decreto Ristori Quater – l’utilizzatore deve coincidere con il soggetto passivo d’imposta (anche se non proprietario dell’immobile). Tutti gli altri soggetti non beneficiari delle esenzioni sono obbligati al versamento entro la scadenza classica, cioè il 16 dicembre. 

I principali rinvii Diverse anche le proroghe che hanno rinviato gli adempimenti di dicembre a una data successiva. Ecco i principali: - Rottamazione-ter e saldo e stralcio: il termine è stato rinviato dal 10 di questo mese al primo marzo 2021 per tutti i beneficiari della definizione agevolata. Alzata a 100mila euro la soglia per i controlli; - I versamenti previsti per il 16 dicembre – ritenute alla fonte, contributi previdenziali ed assistenziali e Iva – sono stati prorogati al 16 marzo 2021. La proroga riguarda i titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 50 milioni di euro, che hanno subito una perdita di fatturato di almeno al 33% rispetto al novembre dell'anno precedente. In particolare rientrano nella categoria gli alberghi e simili in zona rossa e le attività di ristorazione in zona arancione o rossa. L'importo è rateizzabile in quattro rate a partire da marzo 2021; - L’acconto Iva in scadenza il 28 dicembre è prorogato al 16 marzo 2021 per i contribuenti che, a novembre 2020, sono stati danneggiati dall'emergenza Covid (nella maggioranza dei casi vale la regola del 33%, verificare i codici Ateco sul sito dell'Agenzia delle Entrate).

Preu sui giochi: si può pagare a rate  Molto scontato dall'ultimo decreto Ristori il saldo del Prelievo erariale unico (Preu) sugli apparecchi di intrattenimento: bisogna versarne il 20% entro il 18 dicembre 2020. Il restante 80% potrà essere pagato a rate da gennaio a giugno 2021.

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