Giovedì 31 Ottobre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Sbarra (Cisl): "La nostra legge su quel palco per i lavoratori"

La prima volta del sindacalista al congresso azzurro

Luigi Sbarra, segretario Cisl, al congresso di FI ha apprezzato l’apertura del nuovo segretario sulla vostra proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Può essere davvero una svolta?

"Sì, è stato per la Cisl un riconoscimento molto importante. Per questo ho voluto ringraziare Antonio Tajani, che ha sostenuto convintamente le ragioni della nostra proposta di legge di iniziativa popolare, attualmente all’esame della Camera. Noi pensiamo che ci siano le condizioni per una approvazione bipartisan, unendo il Paese su una norma che dia finalmente attuazione all’articolo 46 della Costituzione e proietti nel futuro le relazioni industriali e sociali, garantendo salari più alti, lavoro più stabile e qualificato, imprese più competitive e produttive, crescita e sviluppo".

A che punto è l’esame della vostra proposta?

"Abbiamo ricevuto apprezzamenti da ogni componente dell’arco parlamentare, e la cosa naturalmente ci fa ben sperare. Aperture importanti sono arrivate anche dalle altre associazioni sindacali e datoriali. Attualmente, oltre alla nostra proposta, ci sono in discussione altri quattro progetti di iniziativa partitica. L’auspicio è che si arrivi a un disegno di legge unificato, con la convergenza sul nostro testo, che ha ricevuto quasi 400mila adesioni popolari".

Che cosa cambierà nei luoghi di lavoro se sarà approvata questa legge?

"Noi non vogliamo una legge che imponga dall’alto la partecipazione, ma una norma di sostegno che incentivi, anche con aiuti economici e fiscali, e sostenga le libere soluzioni contrattuali. La legge deve favorire questo processo e incentivarlo anche nelle decisioni organizzative, per aumentare efficienza, adattività e innovazione di sistema. Una rivoluzione".

La partecipazione dei lavoratori agli utili è secondo i partiti di governo una strada alternativa al salario minimo?

"Guardi, nel concetto di partecipazione noi vediamo l’opportunità storica di reimpostare il rapporto tra lavoratori e imprese. La questione salariale si affronta estendendo e valorizzando la buona contrattazione. Pensare di risolvere il problema fissando un numero in Gazzetta ufficiale è non solo illusorio, ma anche dannoso: si produrrebbe uno schiacciamento dei salari medi con l’uscita delle aziende dal sistema dei contratti, il rallentamento dei rinnovi e l’incremento del sommerso".

Lunedi incontrerete il governo sulla sicurezza sul lavoro. Che cosa chiederete?

"Bisogna costruire un patto di responsabilità tra governo, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Noi pensiamo che vadano rafforzati controlli e ispezioni negli ambienti lavorativi, bisogna assumere più ispettori, medici del lavoro e tecnici della prevenzioni, investire sulla qualità delle imprese e poi estendere regole e procedure del Codice degli appalti pubblici anche ai grandi cantieri privati".