
Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione
"La digitalizzazione della sanità è in una fase di accelerazione significativa grazie al Pnrr e al lavoro del Governo": lo garantisce Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione: "Ci stiamo muovendo su più fronti, dal FSE alla connettività internet ultraveloce per le strutture sanitarie fino all’uso di AppIO e IA per ridurre le liste d’attesa".
Ed è la strada giusta? "Abbiamo ottenuto risultati importanti, certificati dall’Ue nell’ultimo Digital Decade Report, in cui l’Italia ha migliorato il suo punteggio di maturità sull’E-Health di 13 punti, passando dal 71 all’84%, e superando la media Ue".
Resta molto da fare, come il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0... "Se ne parla da anni, ma il progetto è rimasto bloccato fino alla fine del 2022. Ora, con l’implementazione del Gateway nazionale, dell’EDS (Ecosistema Dati Sanitari) e l’aggiornamento dell’Infrastruttura nazionale di interoperabilità (INI) stiamo garantendo la standardizzazione dei dati e la piena interoperabilità tra i vari sistemi regionali".
E la cartella clinica digitale? "È una nostra priorità. Sul fronte della privacy, abbiamo un confronto continuo e costruttivo con il Garante. Il sistema è progettato nel pieno rispetto delle normative nazionali specifiche per la protezione dei dati sensibili".
Il FSE è apprezzato da medici e cittadini? "La fruizione è in crescita: il 91% dei medici e pediatri di famiglia ha effettuato almeno un’operazione sul FSE negli ultimi 90 giorni. Per quanto riguarda i cittadini, la media italiana è ancora bassa, ma sta crescendo. In alcune regioni, come l’Emilia-Romagna, l’uso è altissimo, superiore al 65%".
Sanità connessa, e di telemedicina: facciamo il punto? "Il tema della Sanità connessa è al centro del piano di digitalizzazione. Si tratta della base: senza connessione veloce, non ci sono cloud, possibilità di usare AI e offrire servizi di telemedicina".
Quanti sono gli enti coinvolti da questa rivoluzione? "Abbiamo portato l’alta velocità a 6.300 strutture ospedaliere in meno di due anni. Attraverso il portale PA Digitale 2026 abbiamo finanziato 558 progetti di digitalizzazione presentati da oltre 200 enti sanitari (ASL e aziende ospedaliere), erogando in tutto circa 300 milioni".
Con che costi? "I costi sono molto consistenti, ma sono ampiamente superati dai benefici. Solo per l’FSE investiremo complessivamente 800 milioni di euro, di cui 300 per il potenziamento delle infrastrutture regionali e 300 per la formazione del personale sanitario".
Come viene utilizzata l’intelligenza artificiale? "Soprattutto per affrontare problemi concreti come le liste d’attesa. Il progetto #Reg4IA, con un budget di 6,6 milioni di euro, vede sette Regioni lavorare insieme per sperimentare soluzioni di IA per l’analisi avanzata dei dati, previsione della domanda, allocazione adattiva delle risorse e gestione efficiente delle agende".
Che ruolo ha l’AppIO? "È un elemento strategico per l’interazione digitale tra cittadini e sistema sanitario. La Regione Lombardia ha sperimentato con successo l’uso dell’AppIO per gestire le prenotazioni sanitarie, inviando milioni di notifiche e contribuendo a ridurre il fenomeno del “no-show” (mancata presentazione agli appuntamenti)".