Giovedì 25 Aprile 2024

San Marino-Facebook, il Titano sfida il gigante

Istruttoria per violazione della privacy di migliaia di utenti, multa da 4 milioni per il social di Zuckerberg

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di Lorenzo Muccioli

Da un giorno all’altro 12.700 cittadini sammarinesi hanno scoperto che i loro dati personali (nomi, cognomi, numeri di telefono, e-mail, indirizzi) erano stati sottratti con la tecnica dello scraping (dall’inglese to scrape, “raschiare“) e diffusi su forum e pagine web frequentate anche da pirati informatici. A San Marino si ripropone l’eterna sfida di Davide contro Golia.

La piccola Repubblica che sorge sul monte Titano, tra Marche e Romagna, ha infatti deciso di notificare a Facebook due distinte ingiunzioni di pagamento. La prima, dal valore di 4 milioni di euro, "per mancata adozione di misure di sicurezza" nei confronti dei propri utenti. La seconda, dal valore di 1 milione di euro, "per la mancata adozione di misure tecniche di sicurezza per l’identificazione dell’età degli utenti minorenni". Entrambi i provvedimenti sono dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, composta dal presidente Nicola Fabiano e da Umberto Rapetto, Patrizia Gigante e Maria Sciarrino.

Il Garante del Titano fa riferimento alla massiccia mole di dati personali di utenti Facebook, circa mezzo miliardo, hackerati nel 2019 e tornati recentemente disponibili online. Caso che ha interessato circa 36 milioni di italiani e che ad aprile ha spinto lo stesso Garante italiano a chiedere verifiche al social di Mark Zuckerberg. L’autorità di San Marino spiega che in quei 533 milioni di dati trafugati c’erano anche quelli di 12.700 cittadini sammarinesi. Per il Garante, Facebook avrebbe omesso di attuare "misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato". Inoltre sulla sanzione "ha pesato" la circostanza che il social network non abbia adottato "alcuna misura per attenuare il danno subito dagli interessati che hanno appreso dai giornali l’avvenuta violazione dei loro dati personali". Facebook potrà opporsi al provvedimento con un ricorso davanti all’autorità giudiziaria ordinaria.

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