Martedì 23 Aprile 2024

Salute: l’Italia ha i ticket più bassi in Europa

Secondo l’Osservatorio sui conti pubblici, al contrario del nostro Paese, dove le degenze ospedaliere sono gratuite, in Francia costano fino a 120 euro al giorno

Pagamento ticket sanitario

Pagamento ticket sanitario

Tra i tanti difetti, almeno un pregio alla sanità italiana bisogna riconoscerlo: i ticket per le prestazioni e per i farmaci sono tra i più bassi in Europa. A rilevarlo è una nota dell’Osservatorio sui conti pubblici che confronta i costi che i cittadini di 17 Paesi devono sostenere per curarsi. Una premessa: come funziona la compartecipazione agli oneri del sistema sanitario? I modelli che gli Stati usano si possono ridurre a due, talvolta combinati insieme: i pazienti possono pagare una quota fissa indipendente dal costo del servizio (sistema di co-payment) oppure una percentuale fino a un certo importo massimo annuale (co-insurance). Partiamo dal medico di base. In Italia, come in Grecia, Spagna e Portogallo, non si paga nulla. Se si ipotizza una spesa di 100 euro, il contributo medio dei Paesi Ue a carico dei pazienti è di dieci euro (come in Germania), con punte però che arrivano a 41 euro in Finlandia e a 31 euro in Francia.

Se, invece, la spesa è di 20 euro, la classifica cambia un po’: i Paesi con un co-payment alto, avanzano dal momento che è maggiore il peso dell’imposta in proporzione al costo del servizio (che è più basso). Il contrario avviene per la Francia, dove il pagamento fisso è di un euro. Per quanto riguarda le degenze ospedaliere, invece, in nove Paesi (sui diciassette studiati) ai pazienti viene chiesto un ticket, mentre in altri sei, tra cui Italia Portogallo e Spagna, il costo è zero. L’Ocp ipotizza una spesa di 500 euro al giorno. In questo caso, le ospedalizzazioni più care si trovano in Finlandia (49 euro) e Belgio (44 euro).

La Francia, l’unico Paese che applica un misto di co-payment and co-insurance, si collocherebbe al quarto posto in classifica se si considerasse soltanto la quota fissa (20 euro). Tuttavia, i pazienti, seppure con alcune eccezioni, devono pagare anche il 20% del costo del servizio, per un totale quindi di 120 euro che rende il sistema francese il più caro tra quelli analizzati. C’è poi il capitolo delle visite specialistiche (compresi esami e prestazioni terapeutiche fatte in ambulatorio). Considerando una spesa di 80 euro per un’ecografia al cuore, il Paese più caro è la Grecia (72 euro), seguita da Belgio (44 euro), Finlandia (41 euro) e Italia (36,15 euro). Se si calcola il conto per i pazienti per una risonanza magnetica da 350 euro, la classifica cambia ancora. L’Italia, in questo caso, si colloca al settimo posto (sempre 36,15 euro), superata da Belgio (oltre 150 euro), Francia (circa 100 euro), Austria, Lussemburgo e Grecia (tutte sui 70 euro).

In Estonia e Lettonia la spesa è più bassa mentre in altri (come Danimarca, Malta, Polonia e Spagna) le visite specialistiche sono completamente gratuite (con alcune eccezioni come visite dentistiche, oculistiche, otorino-laringoiatra). Infine, i farmaci. La co-insurance, ovvero il pagamento di una percentuale del costo, è la modalità di compartecipazione più utilizzata nei Paesi esaminati dall’Ocp. Può variare in base al tipo del medicinale, al reddito oppure diminuire quando la spesa sostenuta entro l’anno dai pazienti supera una certa soglia. In Italia si paga un quota fissa per confezione (massimo 1 euro) e per ricetta (massimo 5 euro), che varia da regione a regione.

“Per confrontare l’entità dei ticket farmaceutici”, si legge nella nota dell’Ocp, “consideriamo due ipotesi di spesa: (i) l’acquisto di 20 farmaci di tipo generico al costo di 10 euro l’uno e (ii) l’acquisto di 10 farmaci a 50 euro l’uno”. In entrambi i casi i ticket italiani sono tra i più bassi. Solo a Malta il costo è interamente a carico del paziente ed è pari a 200 euro nel primo caso e 500 euro nel secondo. Ovviamente, i cittadini dei Paesi che prevedono tutte e due le modalità di condivisione della spesa, co-payment e co-insurance, sono “penalizzati quando il prezzo del farmaco è più alto (Belgio e Portogallo)”. Dove invece si paga solo un contributo fisso, come Austria, Germania e Italia, i vantaggi aumentano al crescere del numero di farmaci acquistati, in quanto l’incidenza dell’imposta si riduce.