Venerdì 18 Aprile 2025
Achille Perego
Salone del risparmio

Una scelta d’oro per diversificare il portafoglio

NON SOLO bond o azioni. Chi avesse investito nelle materie prime, a partire dall’oro, il bene rifugio per eccellenza, avrebbe...

NON SOLO bond o azioni. Chi avesse investito nelle materie prime, a partire dall’oro, il bene rifugio per eccellenza, avrebbe...

NON SOLO bond o azioni. Chi avesse investito nelle materie prime, a partire dall’oro, il bene rifugio per eccellenza, avrebbe...

NON SOLO bond o azioni. Chi avesse investito nelle materie prime, a partire dall’oro, il bene rifugio per eccellenza, avrebbe fatto un affare. Perché dopo la crisi da pandemia, la ripresa dell’economia ha messo le ali alle quotazioni di molte materie prime e soprattutto del metallo giallo che, complici anche le incognite geopolitiche e la volatilità dei mercati, quest’anno ha superato la soglia record dei 3mila dollari all’oncia. Ma è ancora il momento di diversificare con una quota di materie prime – fisiche come i lingotti d’oro ma anche finanziarie usando gli Etf o i fondi specializzati – messe in portafoglio? La prima risposta deve tenere conto delle possibili evoluzioni della guerra in Ucraina e dei dazi di Trump. A prima vista, spiega Hakan Kaya (nella foto a sinistra), gestore del fondo Neuberger Berman Commodities, l’accordo Usa-Ucraina sui minerali potrebbe far sembrare una creazione di offerta dal nulla, un elemento potenzialmente negativo per le materie prime. Ma la realtà è più complessa.

"Se l’accordo contribuirà a spianare la strada verso una tregua più ampia, un effetto immediato potrebbe essere – sottolinea il gestore – la rimozione delle sanzioni o dei limiti di prezzo sul petrolio russo. Se questo sconto dovesse venir meno, la Russia venderebbe a prezzi di mercato, spingendo potenzialmente i prezzi del petrolio verso l’alto. Sul versante agricolo, sia Russia sia Ucraina hanno esportato grano in modo aggressivo per finanziare gli sforzi bellici. Un cessate il fuoco potrebbe ridurre tale pressione, portando a un rallentamento dell’offerta e a prezzi più solidi nei mercati del grano e del mais. Nel frattempo, la ricostruzione dell’Ucraina stimolerebbe la domanda di materie prime industriali come acciaio, cemento ed energia".

Quale potrebbe essere invece l’impatto dei dazi americani sulle prospettive delle materie prime?

"I dazi statunitensi potrebbero sembrare un elemento contrario per le materie prime, rallentando potenzialmente il commercio globale e l’attività economica – risponde Kaya – Ma le tariffe non si applicano nel vuoto: in una guerra commerciale bisogna essere in debito per ballare e il modo in cui le altre nazioni rispondono è altrettanto importante. Un mondo gravato da dazi potrebbe rimodellare la domanda in modo tale da sostenere i mercati delle materie prime".

Tenendo conto di questi scenari quali sono oggi le materie prime più attraenti per investire?

"Credo che l’oro – conclude il gestore – sia una merce particolarmente interessante in questo momento per diversi motivi. In primo luogo, l’oro è stato storicamente una copertura affidabile contro l’inflazione. In secondo luogo l’oro funge anche da copertura contro i rischi associati al boom degli investimenti in IA e quantistica. Terzo punto, la domanda di oro da parte delle banche centrali rimane solida, spinta dagli sforzi di dedollarizzazione in corso. Detto questo, scegliere un investimento vincente non è mai facile e con le politiche commerciali che cambiano nel giro di poche ore, la complessità è solo aumentata. Un approccio più intelligente e resistente consiste nel diversificare con un paniere di materie prime ad ampio spettro, che include una quantità sufficiente di oro per le sue proprietà di riserva di valore e sfrutti le opportunità di scarsità basate sui fondamentali della domanda e dell’offerta".

Achille Perego