Sabato 19 Aprile 2025
Achille Perego
Salone del risparmio

"Investire di più sulla previdenza integrativa"

RISPARMIARE e investire per avere una rendita in grado di mantenere la qualità della vita quando si smetterà di lavorare....

QUANDO L’INPS NON BASTA La previdenza integrativa è necessaria di fronte alla riduzione delle pensioni erogate dall’Inps. Nella foto Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali

QUANDO L’INPS NON BASTA La previdenza integrativa è necessaria di fronte alla riduzione delle pensioni erogate dall’Inps. Nella foto Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali

RISPARMIARE e investire per avere una rendita in grado di mantenere la qualità della vita quando si smetterà di lavorare. Il tema della previdenza, compresa quella integrativa quanto mai necessaria di fronte alla riduzione del valore delle pensioni che saranno erogate dall’Inps a chi oggi comincia il suo percorso professionale o è a metà del guado, è oggi più che mai d’attualità. E lo sarà anche durante gli incontri e gli approfondimenti della quindicesima edizione del Salone del risparmio che si apre domani. Del resto la consapevolezza della problematica previdenziale è aumentata e si inizia anche a pensare a risparmiare per quando si smetterà di lavorare, ma ancora la percentuale di chi lo fa non è soddisfacente e, soprattutto, gli investimenti che vengono effettuati non sono spesso i più adeguati. Questo, in estrema sintesi, è il quadro emerso dall’indagine "Prepararsi alla pensione" di Acmakers segnalata dall’associazione Altroconsumo su Investi.

Tra i rispondenti, infatti, il 72% ha risposto che la pensione che percepirà non sarà sufficiente per sbarcare il lunario, mentre solo un risicato 3% è convinto che sarà più che sufficiente. Le aspettative sull’ammontare del futuro assegno pensionistico non sono più rosee: il 26% dei lavoratori dipendenti pensa che non avrà alcuna pensione, percentuale che sale al 33% tra i lavoratori autonomi. Un sempre maggior numero di persone ha preso quindi coscienza di questo problema e inizia anche a fare qualcosa per porvi rimedio. Il 66% dei lavoratori ha infatti dichiarato che sta facendo qualcosa per avere una situazione migliore una volta in pensione. È una buona percentuale, ma non ottima: un lavoratore su tre non sta facendo nulla e, anche ammettendo che una parte di quel 33% non ha effettivamente bisogno di pensarci, si tratta di una quota importante a rischio povertà una volta in pensione.

Il tema fondamentale della previdenza sarà affrontato nella seconda giornata del Salone del Risparmio con la conferenza "Pilastri per il futuro. Sinergie e prospettive di sviluppo per rafforzare la previdenza" in programma dopodomani dalle 10,30 alle 12 nella Sala Assogestioni. Un sistema previdenziale solido, sostenibile, in grado di assicurare prestazioni adeguate e di rispondere ai cambiamenti demografici è un punto di partenza ineludibile per poter navigare in modo sicuro verso un futuro competitivo. Per far questo, è importante che i pilastri sui quali poggia il sistema previdenziale siano forti e adeguatamente sviluppati in relazione al proprio specifico ruolo, per offrire una base stabile sulla quale costruire il futuro dei cittadini e dell’intero Paese. Dopo una panoramica delle dinamiche demografiche, dell’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche e delle possibili linee evolutive a livello europeo, la conferenza si concentrerà sulle possibili sinergie tra i diversi pilastri per rafforzare il sistema previdenziale italiano.

Un’attenzione particolare sarà poi dedicata allo sviluppo della previdenza complementare, tra certezze acquisite ed esigenze di riforma. È necessario dunque risparmiare per la pensione. E il prodotto più adeguato per costruirsi quella di scorta è il fondo pensione nelle sue declinazioni, dai fondi chiusi di categoria dove trasferire anche il Tfr a quelli aperti per i lavoratori autonomi e i professionisti e in generale per chi non dispone di un fondo di categoria fino ai piani pensionistici individuali. Investire nella pensione, per cui il Fisco prevede l’agevolazione di una deduzione annua dal reddito fino al tetto di 5.164 euro, deve essere una priorità rispetto ad altri investimenti e prima lo si fa da giovani meglio è. Il tempo infatti è un importantissimo alleato negli investimenti: permette, infatti, di ridurre l’esborso richiesto per raggiungere l’obiettivo in termini di capitale accumulato.