Saldi tutto l'anno, il Governo frena dopo la rivolta dei commercianti

Retromarcia che intendeva rivoluzionare i saldi azzerando i limiti temporali

ARRIVA IL DDL CONCORRENZA, MA SENZA LE NORME SU SALDI E 5G

ARRIVA IL DDL CONCORRENZA, MA SENZA LE NORME SU SALDI E 5G

Il Governo frena dopo la rivolta dei commercianti. E la norma che intendeva rivoluzionare i saldi - azzerando i limiti temporali in cui è possibile o meno realizzare delle vendite straordinarie, di fine stagione e promozionali – fa retromarcia. La norma avrebbe, di fatto, tolto alle Regioni il potere di decidere quando dovessero iniziare e finire saldi, stagioni e liquidazioni. E, qualora fosse stata approvata in cdm, sarebbero diventate possibili le vendite promozionali libere e organizzate anche a ridosso dei tradizionali periodi di sconto. Dopo la protesta, però, il governo ha deciso di stralciare la norma, rinviandola e aprendo prima un confronto con le associazioni di categoria e le Regioni.

“Apprendiamo con soddisfazione, dalle agenzie di stampa, che il Ministero per le Imprese e il Made in Italy ha assicurato che nel Ddl Concorrenza non ci sarà la norma sulla deregulation totale dei saldi, per favorire un confronto preventivo con le associazioni di categoria e le Regioni - sottolinea Confesercenti in una nota -. Ci sembra la scelta giusta: le vendite di fine stagione sono un evento utile ai consumatori e alle piccole imprese del commercio, dal valore di circa otto miliardi di euro l'anno. Cancellarli avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla Grande Distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione”.

Giù le mani dai saldi, dunque. Dove esiste un mondo di regole, ormai noto e preciso, che tutti gli esercenti devono rispettare per evitare sanzioni: attualmente, infatti, sono i governi regionali a stabilire non solo data e durata dei saldi, ma anche la modalità, cioè se si tratta di vendite di fine stagione, promozionali o di liquidazione. Abitualmente, le Regioni si accordano tra loro per un calendario nazionale di massima per evitare eccessive differenze tra i diversi territori dello Stivale.

E realizzando così un doppio appuntamento – a gennaio e a luglio – che gli amanti dello shopping non tardano ogni anno a segnare sul calendario. Allo stesso modo, le vendite promozionali sono vietate a ridosso dei periodi di saldo, mentre la norma avrebbe consentito di sovrapporre tra loro queste due forme di vendita. Modifiche che, per ora, tirano il freno a mano: tutto è rinviato a un confronto con associazioni di categoria e Regioni.

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