Salario minimo in Europa, accordo sulla direttiva Ue. Patuanelli: all'Italia serve adesso

Intesa tra Consiglio e Parlamento dell'Unione europea al termine di una lunga trattativa nella notte. Commissario Ue al Lavoro Schmit: "Non lo imporremo all'Italia, spetta a governo e parti farlo"

Strasburgo, 7 giugno 2022 - Accordo raggiunto sul salario minimo tra Consiglio e Parlamento dell'Unione europea. L'annuncio in un tweet della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl). "I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo - si legge - hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una nuova legge dell'UE per promuovere l'adeguatezza del salario minimo legale". "La direttiva - continua la nota - stabilisce procedure per l'adeguatezza del salario minimo legale, promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione del salario e migliora l'accesso effettivo alla protezione del salario minimo per quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo ai sensi del diritto nazionale", ad esempio da un salario minimo legale o da contratti collettivi. Il commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, ai giornalisti italiani ha spiegato: "Non imporremo un salario minimo all'Italia, non è questo il punto. Spetta al governo italiano e alle parti sociali farlo". Secondo il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli: "A questo Paese serve un salario minimo, che deve essere approvato in questa legislatura".

L'ok alla direttiva sul salario minimo, raggiunto tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue, è una tappa importante per l'Europa sociale, ha commentato la presidenza di turno francese: "Nel pieno rispetto delle diversità nazionali il provvedimento favorirà dei salari minimi adeguati nell'Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva". L'accordo raggiunto dovrà essere confermato dal Coreper, la riunione degli ambasciatori Ue. Poi l'approvazione avverrà dopo una votazione formale al Consiglio e al Parlamento europeo. Gli Stati membri hanno due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale. 

La legge prevede che gli Stati membri con salari minimi legali siano invitati a istituire un quadro procedurale per stabilire e aggiornare questi salari minimi secondo una serie di criteri chiari almeno ogni due anni (o al massimo ogni quattro anni per quei Paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatica). Inoltre le parti sociali dovranno essere coinvolte nelle procedure per fissare e aggiornare i salari minimi legali. Inoltre i Paesi dovrebbero promuovere il rafforzamento della contrattazione collettiva, spiega il Consiglio in una nota. L'accordo prevede in particolare che, laddove il tasso di copertura della contrattazione collettiva sia inferiore a una soglia dell'80%, gli Stati membri dovrebbero stabilire un piano d'azione per promuovere la contrattazione collettiva.

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato una serie di misure per migliorare l'accesso effettivo dei lavoratori alla protezione del salario minimo: controlli da parte degli ispettorati del lavoro, informazioni facilmente accessibili sulla protezione del salario minimo e lo sviluppo della capacità delle autorità di contrasto di perseguire i datori di lavoro non conformi. 

Commenti e reazioni

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter ha commentato: "Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell'Ue. Con l'accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi".

Agnes Jongerius, negoziatrice del Parlamento europeo per i Socialisti e Democratici (S&D) ha scritto: "Dopo decenni di calo dei salari reali, è giunto il momento di invertire questa tendenza al ribasso e combattere con forza le crescenti disuguaglianze. Vogliamo che i Paesi Ue controllino i loro salari minimi rispetto ai parametri di riferimento internazionali, come almeno il 50% della retribuzione lorda media e il 60% della retribuzione lorda mediana. Chiediamo ai governi Ue di accettare l'accordo. Il lavoro deve pagare di nuovo", ha sottolineato l'eurodeputata olandese.

In Italia Giuseppe Conte rivendica che "il Movimento 5 stelle da anni porta avanti questa battaglia". "Non ci sono piu' scuse per nessuno: approviamo subito la nostra proposta, eliminiamo la vergogna degli stipendi da fame per milioni di lavoratori".

Il ministro del lavoro Andrea Orlando, a Parigi dove si trova per la ministeriale dell'Ocse l'accordo sul salario minimo con un post su Facebook scrive: "L'Europa si presenta con una buona notizia ai lavori dell'Ocse a Parigi. L'ok alla direttiva sul salario minimo apre una prospettiva per contrastare il lavoro povero e per dare a tutti i lavoratori un salario dignitoso". E sottolinea: "L'Italia si è battuta per questo importante risultato che estende tutele e diritti ai lavoratori europei. Un passo importante per concretizzare l'Europa sociale e del lavoro".

Patuanelli: "All'Italia serve in questa legislatura"

Su Facebook il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli: "A questo Paese serve un salario minimo, che deve essere approvato in questa legislatura. Il MoVimento 5 Stelle lo chiede ormai da 9 anni, un appello rimasto inascoltato da quasi tutte le altre forze politiche, che nel corso di questi anni hanno ostacolato questa fondamentale riforma di civiltà". Patuanelli sottolinea "solo oggi, dopo la pubblicazione degli scandalosi dati Ocse, l'arco politico italiano sembra essersi svegliato sul tema" e "la direttiva europea rappresenta una rivoluzione per tutti quei Paesi che ancora oggi, assurdamente, non lo hanno ancora introdotto".

Non imporremo il salario minimo all'Italia

"Non imporremo un salario minimo all'Italia, non è questo il punto", ha spiegato il commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, in conferenza stampa dopo l'accordo. "Sono molto fiducioso che alla fine il governo italiano e le parti sociali raggiungeranno un buon accordo per rafforzare la contrattazione collettiva, soprattutto per coloro che non sono ben tutelati, e alla fine arriveranno alla conclusione che potrebbe essere importante introdurre il sistema salariale minimo in Italia. Ma spetta al governo italiano e alle parti sociali farlo", ha sottolineato Schmit.