
Fabrizio Francioni, portavoce di Ryanair per l’Italia
Milano, 29 giugno 2025 – “Ci appelliamo al governo perché abolisca l’addizionale comunale sui biglietti aerei che grava sui passeggeri”. Ryanair, con oltre 65 milioni di passeggeri trasportati nel 2024 e una quota di mercato superiore al 50%, nel periodo post pandemia, si conferma primo vettore del Paese. Dietro questi numeri la compagnia low cost irlandese cela precise strategie di espansione, investimenti mirati e una politica tariffaria che punta sul prezzo basso come leva principale per la crescita, ostacolata però dalla tassa - 6,50 euro - che ogni passeggero in partenza dall’Italia deve pagare.
La dimostrazione starebbe nel recente sviluppo di nuove rotte in quelle regioni – come Calabria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia – che hanno abolito l’addizionale comunale sui biglietti aerei: Ryanair ha investito e il traffico è duplicato.
Fabrizio Francioni, portavoce di Ryanair per l’Italia, quanti passeggeri ha trasportato la compagnia in Italia nel 2024?
“Siamo la compagnia numero uno, con 65 milioni di passeggeri da e per aeroporti italiani. Abbiamo registrato una crescita importante anche in Spagna e Polonia, verso Marocco, Giordania e Regno Unito. Abbiamo vissuto e registrato una forte ripresa post Covid passando da 148 milioni di passeggeri totali del 2022 ai 200 milioni di passeggeri attuali che ci ha fatto riassorbire il ‘crollo’ dovuto alla pandemia”.

Qual è la rete Ryanair oggi in Italia?
“Il nostro network in Italia è basato su 32 aeroporti, di cui 19 basi, ovvero aeroporti in cui i nostri aerei ‘dormono’ a fine giornata. Nel 2025 in Italia lavoreremo su 819 rotte con 105 aeromobili ‘basati’, che equivale ad un investimento complessivo di 10,5 miliardi di Ryanair in Italia. Tutto ciò comporta oltre 50mila posti di lavoro”.
Quali rotte sono in crescita in Italia?
“Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Calabria, sono tre regioni, a Nord, Sud e Centro, che in maniera lungimirante hanno abolito l’addizionale municipale, che pesa 6,50 euro a viaggiatore in tutta Italia (a Roma è 7,50, a Napoli 8,50, a Venezia 9). Si tratta di una tassa che pagano i passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani, introdotta vent’anni fa e poi incrementata, ma che è un freno alla crescita: danneggia la connettività regionale in termini turistici, produttivi e di mobilità, con ricadute su occupazione ed economia. Nonostante il nome, addizionale ‘municipale’, solo il 5% va ai comuni, il resto allo Stato per coprire varie voci di spesa”.
Quanto sono cresciuti questi aeroporti?
“Ryanair ha messo in campo un piano che ha fatto aumentare del 50% il traffico nei tre aeroporti calabresi, Reggio Calabria, Lamezia e Crotone. Idem nel Friuli Venezia Giulia: Trieste ha visto duplicare il traffico. In Abruzzo, ultimo ad abolire la tassa, l’aeroporto di Pescara, oggi basato, supererà nel 2025 un milione di passeggeri (+30%). Di recente la Regione Sicilia ha deciso di abolire la tassa per gli aeroporti più piccoli di Trapani, Lampedusa, Pantelleria e Comiso. Noi siamo presenti a Trapani e siamo certi che ci saranno condizioni nel prossimo futuro per potenziare lì i nostri investimenti”.
Vi rivolgete solo alle Regioni?
“Rinnoviamo l’appello al governo nazionale per un’abolizione dell’addizionale in tutte le regioni, facendo una proposta molto concreta: Ryanair investirebbe 4 miliardi di dollari, 40 aeromobili basati, aumentando il traffico di circa 20 milioni di passeggeri, da 65 ad oltre 80 milioni, con oltre 250 nuove rotte e un impatto di oltre 1500 posti di lavoro diretti Ryanair”.
E se ciò non avvenisse?
“E’ chiaro che non sarà possibile sbloccare questo piano di investimento. La nostra prospettiva da qui al 2034 è di passare dai 200 ai 300 milioni di passeggeri. Nell’ottica globale l’Italia gioca un ruolo da protagonista. Ma noi investiamo dove ci sono le condizioni per mantenere le tariffe più basse: è una questione di metodo, che abbiamo già sperimentato col piano superpotenziato per le tre regioni, che si è concretizzato”.
Quali nuove rotte saranno introdotte in Italia nel 2025?
“Come conseguenza della legge di bilancio 2025, che ha aumentato l’addizionale di 0,50 negli aeroporti con 10 milioni di passeggeri, non abbiamo potuto accrescere le rotte. L’aeroporto di Trieste per la Summer 2025 ha tre nuove rotte per Lamezia, Praga e Stoccolma. A Pescara sono 5 nuove rotte per Cagliari, Valencia, Breslavia, Kaunas e Milano Malpensa. Sulla Calabria 13 nuove rotte. In particolare, da Lamezia per Madrid, Vienna, Trieste, Bucarest e Breslavia. Da Reggio Calabria, Londra, Parigi, Bruxelles, Milano Malpensa, Pisa, Francoforte e Katovice. E da Crotone per Dusseldorf, in Germania”.