Crisi tra Russia e Ucraina: il prezzo del nichel al massimo. Perché c'è da preoccuparsi

Mosca è il terzo produttore mondiale del metallo, che serve anche per le batterie delle auto elettriche

Un sito di estrazione russo

Un sito di estrazione russo

Roma, 22 febbraio 2022. La quasi guerra tra Russia e Ucraina ha avuto un effetto collaterale che è passato inosservato, ma che potrebbe comunque cambiare le nostre vite. Negli scorsi mesi, infatti, il prezzo del nichel è schizzato, raggiungendo il massimo storico degli ultimi dieci anni. E se l’Occidente imporrà, come sembra, dure sanzioni alla Federazione, il metallo potrebbe presto infrangere nuovi record.

Guerra Ucraina, grano ai massimi da 14 anni. Quanto ci costeranno pane e pasta

A cosa serve

Il nichel viene utilizzato principalmente per fabbricare acciaio inox austenitico e superleghe. Ma viene anche usato per produrre le batterie delle auto elettriche. Nel 2021 il 54% dei veicoli a emissioni zero sul mercato era dotato di batterie ad alto contenuto di nichel. Il 26% a basso. Solo nel 20% dei casi non c’era traccia del metallo. In dicembre, sono state usate 19.651 tonnellate di nichel per produrre auto elettriche: il 44% in più rispetto all’anno prima e il 29% in più rispetto a novembre.

Il rally dei prezzi

La Russia è il terzo produttore mondiale di nichel con 270mila tonnellate all’anno. La Norilsk Nickel, che ha sede a Mosca, immette da sola sul mercato il 7% dell’intera produzione globale. Nell’aprile del 2016, il nichel si vendeva ad appena 7.878 dollari a tonnellata. In marzo, secondo le proiezioni, si arriverà a 24.630. Oltre il 200% in più.

Le tensioni tra Russia e Ucraina

La domanda per il nichel, ancora prima che la crisi tra Mosca e Kiev esplodesse, eccedeva l’offerta. Il metallo, che come abbiamo visto è molto richiesto per produrre le batterie delle auto elettriche, era sottoprodotto. Le tensioni a Est hanno accelerato il boom dei prezzi. E negli ultimi giorni, con il riconoscimento da parte della Russia di due province autonome del Donbass (Donetsk e Luhansk), i timori di sanzioni verso le imprese della Federazione hanno spinto il nichel verso nuove vette.

Cosa potrebbe succedere

Ovviamente il prezzo del nichel, oltre a far aumentare i costi finali delle auto elettriche, potrebbe causare un rallentamento nella produzione di questi veicoli. La speranza delle grandi case automobilistiche è che l’Indonesia (primo produttore mondiale di nichel) possa in qualche modo ovviare alla stretta sulla Russia. Se questo non dovesse succedere, il costo di viaggiare a emissioni zero nei prossimi mesi potrebbe lievitare.