Russia oggi al test del default, scadono cedole di due bond: ecco cosa può succedere

Se Putin decidesse di ripagare in rubli i propri creditori sarebbe un 'default event' in grado di innescare una crisi finanziaria globale e fallimenti a catena

Operatori a Wall Street

Operatori a Wall Street

Mercati e investitori col fiato sospeso per la scadenza di rimborso di titoli di stato che rischia di mandare in default Mosca. Scadono oggi oltre 100 milioni di dollari di pagamenti per cedole di due bond russi: uno in scadenza nel 2023 e uno nel 2043. E quella di oggi non è l'unica scadenza ravvicinata: il 31 marzo il Cremlino dovrà pagare altri 359 milioni di dollari su un bond al 2030 e il 4 aprile scade un'obbligazione da 2 miliardi di dollari. 

Gli scenari 

Come conseguenza delle sanzioni internazionali, Mosca non può più accedere a gran parte delle riserve estere della Banca Centrale e non può finanziarsi sui mercati. Se dunque il governo russo non paga i creditori avrà poi a disposizione 30 giorni di tempo per provvedere a rientrare. Ma se non dovesse riuscire a pagare nemmeno dopo questo periodo cuscinetto, scatterebbe l'insolvenza formale.

Cedola bond a rischio

Il pagamento di un Eurobond della Russia potrebbe "non raggiungere gli obbligazionisti". Lo riporta Bloomberg citando l'agenzia russa Ria-Novosti. Secondo l'agenzia russa il ministro delle finanze Anton Siluanov non è ancora in grado "di fornire informazioni circa il perfezionamento dell'operazione".

L'escamotage del Cremlino

Con un decreto dei giorni scorsi Mosca ha deciso che lo Stato potrà ripagare in rubli il debito verso i creditori dei Paesi ostili (tra cui figura anche l'Italia), ovvero quelli che hanno adottato sanzioni nei suoi confronti. In tal caso creditori verrebbero ripagati con la divisa locale presso la cassa di compensazione russa ma i soldi sarebbero a tutti gli effetti bloccati e non disponibili visto che le sanzioni non permetterebbero di cambiarli in dollari o in euro. E in aggiunta il crollo del rublo potrebbe far svalutare ancora di più quel denaro. Se dunque Putin decidesse effettivamente di ripagare in rubli i propri creditori sarebbe un 'default event' in grado di innescare una crisi finanziaria globale e fallimenti a catena fra istituzioni, aziende, investitori esposti.

Le conseguenze

Le conseguenze, secondo gli analisti, sono imprevedibili per chi si ritroverà in mano una valuta in caduta libera che non può cambiare in dollari o in euro, e che ulteriori sanzioni minacciano di ridurre a 'carta straccia'. Per molti osservatori la possibilità di un default di Mosca a questo punto è molto probabile e potrebbe esser decretata ufficialmente già intorno alla metà di aprile. A rischio per la Russia ci sono attualmente circa 310 miliardi di dollari di debiti verso l'estero delle aziende, 75 miliardi di passivo delle banche e 67 miliardi di bond governativi. A questi si applicano infatti le nuove regole ma c'è il potenziale che il problema si allarghi ad altre posizioni debitorie di Mosca, che ha debiti complessivi verso l'estero per poco meno di 500 miliardi.

Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria in Ucraina, le testate del Gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità della popolazione ucraina. 

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