Ristoranti e negozi, arriva lo sconto di Stato. Chi paga col bancomat riavrà fino al 20%

Il governo studia le misure del decreto Agosto per rilanciare i consumi. La cifra restituita nel conto corrente o il prezzo ridotto alla cassa

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Uno sconto di Stato del 20% per le spese effettuate da settembre a dicembre in beni e servizi dei comparti più colpiti dall’emergenza Coronavirus, fino a un totale massimo di 2-3 mila euro a persona. Cifra da rimborsare sul conto corrente o via app, magari a Natale sotto l’albero. È stato già ribattezzato "bonus ristoranti" o "conto light", ma potrà riguardare anche bar, agriturismi e altre strutture della ristorazione.

Non è da escludere, anzi, che possa estendersi, ma con modalità e percentuali differenti, anche ad altri ambiti come abbigliamento, calzature, mobili ed elettrodomestici, ma non all’e-commerce. E che possa essere più elevato (al 25% o al 30%) per le compere effettuate in esercizi commerciali dei centri storici. L’idea – su cui primogenitura è da giorni in corso una guerra tra il duo grillino Buffagni-Castelli e la Morani del Pd – punta, ovviamente, a sostenere la domanda interna, ma anche a contrastare il ’nero’ e l’evasione fiscale.

Non sarà il programma Eat out to help out dell’Inghilterra – dove lo sconto in bar e ristoranti è del 50% e si ottiene subito, salvo ristoro statale per il negoziante –, ma è questo il piatto forte del Decreto legge ’Agosto’, che domani approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri, dopo che ieri il provvedimento è stato al centro di un summit a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e i capi-delegazione dei partiti di maggioranza.

Un pacchetto da 25 miliardi di euro che sarà concentrato su 3-4 capitoli: dal lavoro, con le misure di proroga selettiva della cassa integrazione, di decontribuzione al 100% per i neo-assunti, di sgravi per chi fa rientrare i dipendenti dalla stessa cassa e di proroga del blocco dei licenziamenti, ma solo fino al 15 ottobre (non fino alla fine dell’anno come inizialmente ipotizzato), agli enti locali (stop ai mutui di Regioni e Province); dal fisco (rinvio e rimodulazione rateale dei versamenti sospesi, anche Tosap-Cosap), a scuola e sanità. Fino ai 500 milioni per l’estensione degli incentivi rottamazione a van e furgoni commerciali.

Sulla scorta delle ultime indiscrezioni, la riduzione di Stato sul conto del ristorante o del bar, secondo la proposta messa a punto dai vice-ministri grillini Laura Castelli e Stefano Buffagni, scatterebbe da settembre a dicembre e dovrebbe prevedere un rimborso del 20% della spesa sostenuta pagata con carta o bancomat, con un tetto massimo. Il rimborso arriverebbe direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione, iscrivendosi a una app ad hoc. Il costo dell’operazione si attesterebbe a circa un miliardo e riguarderebbe tutti gli italiani, senza "paletti" legati al tetto di reddito. Con soglie più alte per gli acquisti nei centri storici.

Va nella stessa direzione, ma segue meccanismi differenti, la proposta della sottosegretaria del Pd, Alessia Morani, che ipotizza sconti immediati alla cassa (del 10 o del 20 per cento a seconda dei settori) al cliente al momento dell’acquisto (sempre con strumenti tracciabili), che poi lo Stato rimborsa al negoziante entro un mese. I settori individuati sono quelli della casa – per l’acquisto di beni come mobili, arredi, elettrodomestici – e dell’abbigliamento e calzature. Ma nell’intenzione della vice di Stefano Patuanelli, la soluzione potrebbe estendersi a bar e ristoranti. I bonus riguarderebbero gli acquisti fatti "di persona", tagliando fuori l’e-commerce.

 

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